Variante Eris, i sintomi sono diversi: ecco cosa cambia (2 / 2)

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mese di luglio si sono registrati in tutto il mondo circa 1 milione di nuovi contagi, a fronte del 3100 morti. L’Italia è già il secondo Paese d’Europa, dopo la Russia, con il maggior numero di contagi registrati: 13.533 casi e solo 125 decessi.

Come in tutte le ondate di Covid, a prestare la massima attenzione devono essere soprattutto i soggetti più fragili e gli anziani. In tutti i casi occorre imparare a riconoscere sin dal principio i sintomi dell’infezione, garantendosi la possibilità di agire per tempo a sventare l’aggravarsi della malattia.

L’altro dato importante da segnalare è il fatto che questa nuova variante sta facendo registrare dei sintomi diversi rispetto a quelli classici del Covid che abbiamo imparato a conoscere gli anni passati. Se a far scattare l’allarme in passato era la febbre, la perdita dell’olfatto e le difficoltà respiratorie, con la variante Eris sembrano non essere più preponderanti.

Questa volta occorre fare invece attenzione a questi nuovi sintomi: mal di gola, naso che cola, naso chiuso, starnuti, tosse secca o grassa, mal di testa, raucedine, dolori muscolari e senso dell’olfatto alterato.

Secondo gli ultimi dati dello Zoe Health Study, questa nuova variante potrebbe passare inosservata in quanto non presenterebbe tutti i classici sintomi del Covid, in realtà ne è solo un’evoluzione differente.