Tutti coloro che lo conoscevano, lo descrivono come un ragazzino tranquillo, che si divideva tra le lezioni scolastiche e il tempo libero, dedicato allo sport. Pur non essendo il primo della classe, non aveva problemi con i docenti. Apprendere dell’ improvviso decesso di Valerio, pertanto, è stato un duro colpo per la sua comunità, per i suoi professori, per i compagni di scuola.
Di riflesso, lo è stato per tutti noi che ci siamo immedesimati nello strazio della sua famiglia, alle prese col peggiore dei lutti, mentre da ogni angolo della penisola continuano ad arrivare messaggi di cordoglio.
Intanto le indagini proseguono a ritmo serrato poiché si dovrà ricostruire cosa è avvenuto nella cameretta del 12enne il 5 dicembre, prima che precipitasse dal decimo piano di un palazzo nel quartiere Collatino, a Roma. Un lavoro molto puntiglioso, quello che le forze dell’ordine stanno effettuando, per capire come e perché Valerio sia finito giù dalla finestra.
La Procura ha aperto un fascicolo per istigazione al gesto estremo e si attende, ovviamente, l’esame autoptico, per tentare di assemblare il puzzle di questa sconvolgente vicenda di cronaca nera nazionale, l’ennesima avente un minore come protagonista.
Solo ora viene fuori che Valerio aveva portato a scuola qualcosa. Vediamo insieme cosa è emerso, sulla base del racconto di una compagna di scuola del 12enne, nella pagina successiva del nostro articolo, essendo queste ore davvero cruciali per questo scottante caso.