Valerio precipita dalla finestra, la compagna di scuola: "Aveva portato in classe una…" (2 / 2)

Valerio frequentava la Scuola Svizzera di Roma, la stessa che il giorno dopo la tragedia, si è riempita di  mazzi di fiori, lettere e anche di  scarpe da ginnastica, lasciati da tantissimi studenti e dai residenti. Mentre i poliziotti della Squadra Mobile di Roma indagano sulla vicenda, gli investigatori  ritengono che la caduta di  Valerio  dalla finestra non sia stata accidentale ma volontaria.

Secondo loro, dunque, si sarebbe tolto la vita. Il direttore della Scuola Svizzera,  Jonathan Rosa,  sconcertato e incredulo, ha dichiarato di ave visto crescere Valerio e di averlo iscritto da lui quando aveva solo tre anni, come riportato da Il Corriere della Sera.  Nessuno aveva mai colto segnali di disagio o malesseri, escludendo che il 12enne venisse bullizzato tra i banchi di scuola.  Difatti ha aggiunto:  “I ragazzi sono molto seguiti, le classi piccole, c’è una forte conoscenza degli alunni”,

A rompere il silenzio, ci ha pensato una compagna di classe del ragazzino venuto a mancare, dicendo: “Non voglio dire cose sbagliate, ma forse aveva portato a scuola qualcosa che non doveva ed era stato scoperto. Non so, magari si era agitato”. Resta da capire, eventualmente,  a cosa lei alluda.

Proprio per far luce sul caso, le indagini proseguono a ritmo serrato,  senza  tralasciare nulla, proprio perché anche il più innocuo degli elementi, può essere il più prezioso,  in sostanza. Si  è provveduto al sequestro del cellulare, in modo da capire se qualcuno  possa averlo turbato ultimamente o se ci fossero problemi di cui ad oggi non si è a conoscenza. Attualmente, nessuna pista è esclusa.

Dunque,  una delusione,  una lite o  episodi di bullismo sono al vaglio di chi indaga, e verranno analizzate le chat o eventuali contatti via social,  differenti da quelli abituali.  Intanto, cresce l’attesa per l’esame autoptico che verrà effettuato a breve. Noi continueremo a seguire il caso, fornendovi gli opportuni aggiornamenti.