In questi ultimi due anni abbiamo dovuto proteggere la nostra salute con dispositivi di protezione individuale, come mascherine e gel disinfettanti, questo per poterci difendere dall’infezione di Covid-19, causata appunto dal coronavirus Sars-CoV-2. Si tratta del primo coronavirus ad essere stato in grado di provocare una pandemia. Del Covid stiamo imparando a riconoscere i sintomi e anche a trovare delle cure: i recenti vaccini messi in commercio hanno attutito il numero di morti e decessi a causa di questa malattia.
In questi giorni sta preoccupando la comparsa in Europa e nell’Occidente in generale del cosiddetto vaiolo delle scimmie, malattia causata dal Monkeypox virus. Si tratta di una malattia che può sembrare anche simile ad una influenza ed è caratterizzata dalla comparsa di pustole e croste su varie parti del corpo. Secondo gli esperti però non c’è da preoccuparsi, anche perchè si tratterebbe di una malattia che si estingue da sola. Nonostante questo il Governo italiano segue come sempre la linea della prudenza, per cui è stato varato un protocollo sanitario contro questa malattia secondo quanto consigliato anche dall’ECDC, il centro di controllo delle malattie infettive europeo.
Circolare arrivata
In queste ore il Ministero della Salute ha pubblicato una circolare che indica appunto come contrastare la malattia e quali sono le misure che si dovrebbero adottare. Dobbiamo precisare che non si tratta di misure minimamente paragonabili a quelle adottate con il Covid, ma serviranno a proteggere le persone fragili.
Innanzitutto secondo il protocollo anti Monkeypox virus i sanitari e tutti i cosiddetti “contatti a rischio” dovrebbero vaccinarsi contro il vaiolo se già non lo hanno fatto in precedenza. Ricordiamo che nel corso degli anni ’80 la vaccinazione contro il vaiolo è stata abolita, in quanto la malattia è completamente scomparsa, ma l’attuale vaiolo delle scimmie preoccupa e non poco.
“La vaccinazione post-esposizione al virus del vaiolo delle scimmie può essere presa in considerazione per contatti a rischio più elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio, previa attenta valutazione dei rischi e dei benefici” – questo si legge nella circolare del Ministero della Salute firmata dal ministro Roberto Speranza. Per alcuni casi è consigliata comunque la quarantena, anche per le persone infette, che non dovrebbero muoversi dal loro domicilio e avere contatti con altre persone fino a quando le croste non sono cadute del tutto. “L’adozione di contromisure di tipo medico farmacologico, inclusi specifici antivirali può essere presa in considerazione nell’ambito di protocolli di uso sperimentale o compassionevole, in particolare per coloro che presentano sintomi gravi o che possono essere a rischio di scarsi risultati, come le persone immunodepresse” – così recita ancora la circolare del dicastero della Salute.