In questi ultimi due anni abbiamo dovuto proteggere la nostra salute con dispositivi di protezione individuale, come mascherine e gel disinfettanti, questo per poterci difendere dall’infezione di Covid-19, causata appunto dal coronavirus Sars-CoV-2. Si tratta del primo coronavirus ad essere stato in grado di provocare una pandemia. Del Covid stiamo imparando a riconoscere i sintomi e anche a trovare delle cure: i recenti vaccini messi in commercio hanno attutito il numero di morti e decessi a causa di questa malattia.
In queste settimane sta preoccupando la comparsa in Europa e nell’Occidente in generale del cosiddetto vaiolo delle scimmie, malattia causata dal Monkeypox virus. Si tratta di una malattia che può sembrare anche simile ad una influenza ed è caratterizzata dalla comparsa di pustole e croste su varie parti del corpo. In queste ore è arrivato un importante monito da parte del virologo Matteo Basssetti, uno dei principali esperti di malattie infettive in Italia.
“Succede facendo l’amore”
Il vaiolo delle scimmie è una malattia virale molto rara tipica delle zone tropicali dell’Africa, dove il virus in questioe è endemico. Si tratta solitamente di una malattia che scompare da sola entro due o quattro settimane dal contagio e la mortalità anche in Africa è piuttosto bassa, circa il 10%.
Nel suo stato naturale il Monkeypox virus colpisce generalmente i roditori, per cui poi può essere trasmesso alle scimmie attraverso il contatto con sangue o con morsi. Il vaiolo delle scimmie insorge circa 12 giorni dopo il contatto con il soggetto infetto, i sintomi solitamente si risolvono spontanemente anche perchè pare non ci sia una terapia specifica. A volte possono comparire sul corpo anche delle pustole, simili a croste, che spariscono da sole nel giro di qualche settimana.
Secondo quanto riferisce Matteo Bassetti, infettivolgo del San Martino di Genova, al momento la maggior parte dei casi “sono stati riscontrati tra uomini” che hanno fatto l’amore con altri uomini. Per questo l’esperto ritiene molto importante adottare comportamenti che limitino la diffusione di questo patogeno. “Non possiamo permetterci un’altra epidemia” – così ha tuonato Bassetti.