Da due anni ormai stiamo facendo i conti con la pandemia di Covid-19, la malattia generata dal coronavirus Sars-CoV-2. Il patogeno ha provocato milioni di morti nel mondo. Il nostro Paese è stata la seconda nazione del mondo ad essere colpita dopo la Cina: da lì poi il virus si è diffuso ad ogni latitudine terrestre. Si è trattato non solo di un disastro a livello sanitario, ma anche economico e sociale. Sin da subito le autorità hanno messo in atto misure per contrastare la malattia.
Abbiamo cominciato con un lockdown rigido, totale, che consentiva alle persone di muoversi soltanto per motivi assolutamente necessari, come fare la spesa, andare dal medico, in farmacia o in ospedale. Il nostro governo nella seconda parte della pandemia ha messo in atto un sistema a colori che ha diviso le regioni in base al rischio epidemiologico. Infine sono arrivati i vaccini, che stanno consentendo di tenere sotto controllo la malattia, anche se i contagi ancora ci sono. L’Esecutivo ha introdotto anche un obbligo vaccinale per le persone over 50 (oltre che per sanitari e forze dell’ordine), fascia d’eta dalla quale si inizia a rischiare molto se si contrae la malattia. E ci sono pessime notizie per quanto riguarda i no-vax che si trovano proprio in questa fascia di età.
Multe salatissime
Come si sa il Governo presieduto da Mario Draghi ha introdotto una serie di sanzioni contro chi non ha voluto vaccinarsi contro il Covid, e i destinatari di questo provvedimento sono proprio i no-vax over 50. In queste ore si è diffusa la notizia che sono in arrivo i primi 600.000 avvisi da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ricordiamo che l’obbligo vaccinale per gli over 50 è valido fino al prossimo 15 giugno.
L’Agenzia infatti sta provvedendo ad inviare le comunicazioni a tutta quella platea di 1,2 milioni di italiani over 50 che non hanno adempiuto all’obbligo vaccinale. Si tratta di comunicazioni che informano come nei confronti del soggetto non vaccinato si stia intraprendendo un procedimento che dovrebbe poi portare alla effettiva sanzione di 100 euro “una tantum”. Chi riceverà la comunicazione dovrà dimostrare le sue ragioni entro 10 giorni all’Asl di competenza.
Il problema che si sta sollevando in queste ore è che l’avviso dovrebbe arrivare anche a chi è guarito dal Covid e quindi non ha fatto la terza dose: saranno i guariti quindi a dover comunicare alla propria Asl la propria condizione. Chi non si è vaccinato o non ha completato il ciclo, dopo aver avvisato l’Asl dovrà attendere l’esito del procedimento entro altri 10 giorni, al termine dei quali l’Asl provvederà a dare mandato all’Agenzia delle Entrate se irrogare o meno la sanzione. Entro i successivi 180 giorni le Entrate notificheranno via Pec o raccomandata a/r all’interessato un avviso di addebito di 100 euro che avrà valore di titolo esecutivo.