Quella che vedete in foto non è una donna incinta di gemelli, ma l’enorme pancia è legata alla presenza di una cisti ovarica da record, pesante 12 chili e lunga mezzo metro. Eppure, i medici dell’ospedale San Donà di Piave, nel Veneziano, sono riusciti ad intervenire tempestivamente sulla paziente, una ragazza 21enne, il cui quadro clinico stava drasticamente peggiorando in modo rapido.
In un mese il volume addominale era aumentato fino a creare grosse difficoltà respiratorie e forti dolori addominali. La giovane paziente non poteva certo sapere a cosa fosse dovuto tutto il suo malessere che comprometteva anche le azioni basilari, quella di routine. E’ stata solo al culmine di dolori lancinanti che, nel rivolgersi ai medici con la speranza di capire la causa di tutto il suo improvviso peggioramento, si è trovata dinnanzi ad una realtà che, in questo caso, ha superato di gran lunga la funzione.
Aveva all’interno del suo organismo una cisti ovarica lunga 50 centimetri e pesante ben 12 kg, come 4 bimbi appena nati in grembo, insomma. Sono stati i membri dello stesso staff a ricostruire l’accaduto, in quanto la 21enne aveva notato, da circa 1 mese, un aumento improvviso del volume addominale. Per questo, i medici l’avevano sottoposta a esami strumentali che potessero far luce sui suoi problemi.
Dall’effettuazione di una tac e dall’ecografia addominale era subito emersa un’importante deformazione che occupava praticamente tutto l’addome. Immediatamente, intuendo la gravità della situazione, l’equipe medica ha effettuato un intervento chirurgico di laparotomia e per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei modi, con la dimissione della ragazza che ora sta bene.
L’intervento, effettuato nel reparto di Ostetricia e Ginecologia all’Ospedale di San Donà di Piave, è una delle tante conferme che la qualità della sanità del Veneto è diffusa su tutto il territorio e non solo nei grandi hub. Questo, in sintesi, cipò che ha affermato il governatore Luca Zaia, dopo l’annuncio dello straordinario intervento chirurgico, per poi ringraziare chi ha fatto si che tutto riuscisse alla perfezione: “Complimenti ai sanitari sandonatesi che si sono trovati di fronte a una situazione rara e ingarbugliata, risolvendola brillantemente”.
Zaia ha concluso: “Asportare una massa di quel genere in una parte del corpo così delicata non è stata cosa da poco, stante anche il rischio che correva la paziente. Probabilmente i chirurghi sandonatesi possono entrare nel Guinness dei primati. In quello della professionalità ci sono già, così come tutta la classe sanitaria del Veneto”.