
Il fumo che si è levato con tanta rapidità ha mandato nel panico i residenti, che hanno subito allertato i vigili del fuoco, accorsi sul posto per provare a domare le fiamme. Improvvisamente, una giornata ordinaria si è trasformata in un incubo ad occhi aperti con decine di richieste di intervento.
Parliamo di un incendio ,dovuto ai materiali stoccati all’interno dell’immobile, un ex deposito di frutta secca che risultava inutilizzato da svariati anni, divampato questa mattina tra Palma Campania e San Gennaro Vesuviano, generando una colonna di fumo nero impressionante, visibile anche dall’autostrada A30 che collega Salerno e Caserta.
All’intero del capannone erano ancora presenti grandi quantità di fustoni e container di plastica, la cui combustione ha generato la nube tossica che ha coperto l’area per ore. L’intera area è rimasta avvolta in un’aria quasi irrespirabile, tanto da spingere le autorità a un’azione immediata per la tutela della salute pubblica.

Il sindaco di San Gennaro Vesuviano, Raffaele Russo, ha diramato un avviso urgente ai cittadini. L’ordinanza è tassativa: evitare di uscire di casa, chiudere ermeticamente porte e finestre e, soprattutto, non attivare gli impianti di ventilazione. Sul posto sono intervenute numerose squadre dei Vigili del Fuoco e i Vigili Urbani, impegnati a domare le fiamme e a circoscrivere il rogo, nel tentativo di contenere l’emissione di fumo potenzialmente nocivo.
Fortunatamente, l’emergenza si è limitata ai danni materiali, sebbene ingenti, e non risultano feriti tra i residenti o i soccorritori. Adesso, mentre la bonifica è in corso, si apre il fronte degli accertamenti. Le forze dell’ordine e gli enti preposti lavoreranno per stabilire l’origine esatta delle fiamme: se l’accaduto sia frutto di una casualità o se, dietro il maxi incendio che ha risvegliato l’incubo della Terra dei Fuochi, vi sia una matrice dolosa.