
Gli italiani attendono con trepidazione la tredicesima perché è una mensilità aggiuntiva che viene erogata, per legge e contratto, alla maggior parte dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, di solito nel mese di dicembre, in occasione delle festività natalizie.
Per evitare che la tredicesima deluda le aspettative, il vicepremier Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha posto la detassazione della tredicesima come un punto focale per la prossima Legge di Bilancio 2026.Al centro della sua visione, in realtà, non c’è solo la singola mensilità di dicembre. L’obiettivo si allarga, mirando ad alleggerire il carico fiscale su altre voci cruciali che compongono il salario mensile.
Per questa ragione, si starebbe valutando un’azione simile anche per gli straordinari, per le prestazioni festive e per i premi di produzione erogati dalle aziende. Una mossa che, secondo il partito, porterebbe a una maggiore competitività delle imprese e, in parallelo, innalzerebbe il potere di acquisto delle famiglie.Il percorso di questa riforma, tuttavia, si annuncia in salita.

Già nel 2023, il viceministro Maurizio Leo aveva avanzato l’ipotesi di una tassazione più bassa per la tredicesima, ma il progetto era stato immediatamente fermato a causa degli ingenti timori sui costi per le casse pubbliche. Oltre al complesso dossier sulla tredicesima, il pacchetto fiscale in discussione per la Manovra 2026 include altre modifiche che incideranno direttamente sui salari e sul ceto medio. Tra le priorità spicca il taglio della seconda aliquota Irpef, quella che dovrebbe passare dal 35% al 33%.
Questo intervento riguarderebbe la fascia di redditi fino a circa 50.000 euro e, una volta applicato, garantirebbe un aumento lordo in busta paga stimato tra i 20 e i 440 euro annui. Sullo sfondo, l’Esecutivo sta esaminando anche la revisione della cosiddetta Ires premiale e l’aumento della soglia esentasse per i fringe benefit. L’insieme di queste misure mira a ridefinire in modo sostanziale il rapporto tra Fisco e lavoratori, facendo della Legge di Bilancio 2026 uno snodo cruciale per l’economia italiana.