Totò Schillaci, l’eroe delle notti magiche, ci ha lasciati solo due giorni fa, portato via a soli 59 anni da una neoplasia al colon che, ripresentatasi, ha avuto la meglio. Le sue condizioni di salute sono drasticamente e irreversibilmente peggiorate, sino al triste epilogo. Immediatamente la notizia ha raggiunto il mondo intero, passando di sito in sito, tra l’incredulità e la disperazione di noi tutti che, rincuorati dai miglioramenti, siamo rimasti paralizzati dal tremendo annuncio del decesso.
Tutti conoscono le gesta di questo grande campione che voleva continuare a vivere, come da lui stesso dichiarato, ma contro cui il brutto male si è accanito. Ieri, a riprova di quanto fosse amato, una folla impressionante di gente, sin dalle prime ore del mattino e sino alle 22, era in coda per rendergli un ultimo saluto.
Una camera ardente in cui il silenzio, la commozione, la preghiera, il raccoglimento e il ricordo, hanno rigato di lacrime i volti dei tantissimi presenti, gente comune, colleghi di gioco, tifosi, tutti lì, per dimostrarli quanta stima avessero nei suoi confronti.
Totò grande uomo, umano, umile, ha saputo trasmetterci delle lezioni di vita sagge, profonde, di tutti dobbiamo far tesoro. Oggi, purtroppo, è stato il momento più doloroso in assoluto, in cui si è percepito maggiormente il distacco terreno, ossia il momento del commiato.
Durante i funerali di Totò Schillaci l’emozione è stata forte. Vediamo insieme, nella seconda pagina, cosa è successo, poiché oggi è un giorno di lutto per tutti gli italiani, non solo per chi segue il mondo del calcio, ma anche per chi, pur non essendo tifoso, conosce le gesta di questo grande campione.