Torna il Green Pass, la notizia poco fa: ecco cosa succede ora

In queste ultime ore si sta tornando a parlare nuovamente di green pass. Per il momento il certificato verde è richiesto solo in pochi ambiti, ma le cose stanno per cambiare: ecco perchè.

Torna il Green Pass, la notizia poco fa: ecco cosa succede ora

Pensavamo di essercene sbarazzati per sempre, invece in queste ore si torna a parlare di Green Pass. Nonostante il fallimento su tutta la linea dei presupposti per i quali era stato introdotto, in primo luogo per il proposito di creare ambienti sicuri, si parla ancora una volta di una reintroduzione estesa del Certificato Verde.

Occorre ricordare come il Green pass sia ancora presente in Italia, anche se limitatamente all’accesso ad alcune strutture più a rischio. Per il resto con l’estate c’è stato un alleggerimento sostanziale di tutte le misure restrittive, compreso appunto il certificato verde per accedere ai luoghi pubblici e al lavoro. Purtroppo in queste ore si sta tornando a parlare di green pass per un motivo molto serio: ecco perchè potrebbe essere reintrodotto.

Bentornato Green pass?

Così come disposto dal Ministero della Salute, il Green Pass è ancora previsto per accedere alle seguenti strutture: per le sale d’attesa dei dipartimenti di emergenza e accettazione, i reparti di pronto soccorso e delle strutture ospedaliere, i centri diagnostici e i poliambulatori specialistici. Dal mese di giugno non è più richiesto neppure per accedere in Italia dai paesi Ue e non solo. 

Tuttavia, l’aumento dei contagi di questi ultimi giorni sta preoccupando non poco la politica, motivo per il quale si paventa nuovamente l’ipotesi di una reintroduzione del certificato verde. Sul punto si è espresso anche il virologo Fabrizio Pregliasco: “Non credo che una prassi così divisiva possa essere accettata“.

Se il volto noto della virologia in Italia si è mostrato piuttosto scettico sul Green pass, è però convinto come sia fondamentale monitorare la situazione ed, eventualmente, ricorrere di nuovo alle misure restrittive; contestualmente ribadisce l’ennesimo invito alla vaccinazione: “…una raccomandazione alla vaccinazione per i soggetti fragili e più a rischio”. Gli fa eco il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, il quale mostra una certa preoccupazione sull’attuale quadro epidemiologico: “Siamo passati dai 15 mila casi al giorno di Covid-19 di metà settembre agli oltre 40 mila attuali”.

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