Tina Sgarbini, i primi esami: "Ecco come le è stata tolta la vita" (2 / 2)

Nel piccolo paese in provincia di Salerno, appunto Montecorvino Rovella c’è ancora incredulità per quanto accaduto. Persico è stato fermato dai carabinieri poche ore dopo il delitto: si trovava sempre in città e da lì non si era mosso, vagava per il paese.

Adesso portato in caserma in regime di fermo non ha risposto alle domande dei pm. Da qunato appreso anche dai famigliari della stessa Tina pare che la relazione tra i due fosse terminata da tempo, lei secondo quanto ha detto il padre avrebbe cacciato lui da casa perchè in questo periodo non lavorava.

Da quanto ricostruito dai carabinieri e dal medico legale che ha effettuato una prima ispezione sul corpo della donna Tina sarebbe deceduta per asfissia meccanica esterna. Persico potrebbe averle messo della plastica utilizzata per incartare gli alimenti attorno alla bocca in modo da farle perdere fiato.

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Questo ovviamente sarà l’autopsia a stabilirlo con certezza. Tina l’ha cacciato fuori secondo me perché non lavorava – ha detto al Tg1 il padre della donna uccisa, Antonio Sgarbini –  si presentava a casa, faceva tutti i comodi suoi. Mia figlia, a un certo momento, ha detto “tu te ne devi andare da qua” – queste appunto le parole del padre di Tina.

“Ho fatto una cavolata” – cos avrebbe scritto Christian in un biglietto indirizzato a sua madre dopo aver tolto la vita a Tina. Adesso per lui si sono aperte le porte della casa circondariale dove sarà trattenuto e per lui comincerà un lungo processo penale.