A diciotto anni dal delitto di Chiara Poggi, il caso di Garlasco torna a far discutere. Era la mattina del 13 agosto 2007 quando la giovane, 26 anni, fu trovata senza vita nella villetta di famiglia. Per quel delitto è stato condannato in via definitiva a 16 anni Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima.
Una vicenda giudiziaria lunga e tormentata, segnata da assoluzioni, perizie contrastanti e una condanna arrivata solo nel 2015. Nel 2025 la Procura di Pavia ha disposto nuove analisi su reperti mai esaminati a fondo, tra cui rifiuti domestici, acetati con impronte e campioni biologici raccolti nella casa di Chiara.
Al centro dell’attenzione è finito un DNA “di ignoto” individuato su una garza utilizzata durante l’esame autoptico, che potrebbe però essere stato contaminato accidentalmente. Gli inquirenti stanno valutando la rilevanza di questo elemento, che potrebbe riaprire scenari mai esplorati fino in fondo.
Tra le figure sotto esame c’è Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, già sentito anni fa e oggi formalmente indagato. Le difese hanno chiesto la ricusazione di alcuni consulenti genetisti e l’esclusione di esperti storicamente legati al caso, temendo conflitti di interesse.
Intanto, un’ennesima clamorosa svolta sul caso sembra essersi aperta proprio in queste ore. Disposta una perquisizione a casa di Sempio e dell’ex Procuratore Mario Venditti. Piovono accuse pesanti nei confronti di chi, anni nel 2017, ha preso importanti decisioni sul caso. Cosa sta succedendo? Ecco tutti i dettagli nella pagina successiva.
Un nuovo e clamoroso capitolo scuote il caso Garlasco. All’alba di oggi carabinieri e guardia...