Sport sotto choc, il dramma in ospedale: "Ho un tumore"

Il mondo dello sport è sconvolto per una notizia che sta facendo il giro del web. Nessuno si sarebbe mai potuto aspettare il suo annuncio.

Sport sotto choc, il dramma in ospedale: "Ho un tumore"

Ci sono notizie che non vorremmo mai comunicare ma che, purtroppo, per dovere di cronaca dobbiamo far conoscere. Il mondo dello sport è sconvolto per quanto accaduto ad un grande campione, che ha sempre mostrato tanto coraggio e tanta grinta. 

Il destino gli ha messo davanti una grosa sfida che sta affrontando brillantemente,nonostante gli alti e bassi psicologici che una notizia del genere inevitabilmente innesca. 

L’accaduto 

Il campione di cui parlo è Gianni Morbidelli, pilota automobilistico italiano, attualmente attivo nelle TCR Europe Touring Car Series, ritenuto un ottimo collaudatore, era considerato una delle migliori promesse dell’automobilismo italiano nei primi anni ’90. Classe 1968, Morbidelli è finalmente a casa dopo un delicato intervento alla vescica. Il pilota è stato operato d’urgenza, dopo la scoperta di un brutto msae. Se si è salvato, lo devealll’urologo, che si è accorto della gravità del caso e ha disposto immediatamente l’intervento chirurgico, altrimenti lo avrebbero di nuovo dimesso, come avevano già fatto la prima volta. Morbidelli ha rischiato diperdere la vita per emorragia solo perché non lo volevano ricoverare. Un racconto forte, toccante, che invita a riflettere, il suo, dato che quel che gli è accaduto, potrebbe accadere a chiunque.

Il tumore gli è stato diagnosticato a gennaio, in piena pandemia… un periodo complesso già di suo, con gli ospedali sotto pressione., però, “chi come me ha una patologia grave, non può essere trascurato solo perché ha anche il Covid e non ci sono abbastanza posti letto in ospedale per i pazienti positivi”, ha dichiarato, lasciandosi andare ad uno sfogo. Il suo incubo è iniziato il 29 dicembre, con la presenza di sangue insieme all’urina. Preoccupato per la situazione, la sera ha chiamato il 118 che, in ambulanza, lo ha soccorso e portato in pronto soccorso dove, nell’effettuazione del tampone, è risultato positivo. Spostato nell’area riservata ai contagiati è stato dimesso dietro prescrizione di alcuni antibiotici e una serie di esam. 

Rientrato nella sua abitazione, l’8 e il 9 gennaio i sintomi si aggravano, tanto che il 10 richiama di nuovo il 118. Al Pronto soccorso gli rifanno il tampone, dove risulta ancora positivo e per il ciclo “non c’è mai limite al peggio”, finisce col litigare con un’infermiera che insinua che è lìsolo per scroccargli un tampone, fino a che il medico che lo visita gli dice che, non essendo grave, può tornare a casa. A quel punto, urlando contro il personale medico e infermieristico, chiede di essere visitato da un urologo, il dottor Bartolomeo Zaccagnino.

E’ lui il suo angelo. Capendo che ha un’emorragia in corso alla vescica, effettuando esami specifici e approfonditi, scopre che ha un tumore, optando per l’operazione d’urgenza. Nel corso dell’operazione gli hanno tolto 2 polipi, uno di 2 cm e l’altro più piccolo, mettendogli il catetere. In attesa di sapere la natura benigna o maligna del problema, Gianni intende denunciare l’accaduto.

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