Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale le spiagge italiane in particolare quelle del mare Adriatico stanno vedendo la presenza sull’arenile di piccoli oggetti di colore nero. E la preoccupazione è davvero tanta.
Da quanto spiegato dai media nazionali si tratta di alcuni dischetti di plastica con la sigla z-mbbr. Da quanto spiegato questi dischetti potrebbero appartenere ad alcuni impianti di trattamento delle acque reflue che si troverebbero al Nord Italia e che quindi avrebbero subito dei malfunzionamenti.
Tali dischetti sono stati trovati addirittura anche in Puglia molto probabilmente trasportati dalle correnti. “quegli strani dischetti a forma di pringles trovati a Rosolina sono arrivati anche in Puglia. Si chiamano z-mbbr e arrivano da qualche depuratore del nord Italia” – spiega Archeoplastica.
“Abbiamo inviato, insieme a Matteo Miluzio, che conosce bene la situazione di Rosolina, una mail al direttore vendite dell’azienda svedese che produce questi dischetti. Il direttore, tra l’altro, è italiano, e ci auguriamo possa dimostrare una particolare sensibilità verso questo problema. Gli abbiamo chiesto se può fornirci un elenco dei clienti italiani che utilizzano questa tecnologia” – ha detto Enzo Sua che coordina appunto Archeoplastica.
Vedremo che cosa si risolverà fatto sta che la situazione sta preoccupando moltissimo i bagnanti. “Pensiamo infatti che ci sia un’azienda, o un depuratore che scarica nell’Adige, ignaro di quanto sta accadendo, e che continui a perdere questi dischetti in mare senza saperlo. Vi terremo aggiornati su ogni novità” – concludono da Archeoplastica.
Una situazione davvero importante che rischia di avere delle grosse ripercussioni sull’inizio della stagione estiva in tutto il nostro Paese ma in ispecie sulle coste adriatiche da Venezia a Brindisi.