Si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche del sottomarino Titan della OceanGate scomparso il 18 giugno scorso nelle acque dell’Atlantico. Il mezzo nautico come si sa stava effettuando una immersione per vedere da vicino il relitto del Titanic.
Si tratta della leggendaria nave passeggeri considerata “inaffondabile” naufragata il 14 aprile del 1912 al largo delle coste del Canada. In quel caso a perdere la vita furono oltre 1.000 persone, praticamente la metà di quanto ne trasportava l’imbarcazione. Fu una vera e propria ecatombe, uno dei disastri in mare più famosi della storia.
Il mezzo trasportava 5 persone. A bordo ci sono il miliardario britannico Hamish Harding e il magnate pakistano Shahzada Dawood assieme a suo figlio Suleman, anch’essi di cittadinanza britannica, oltre al Ceo dell’azienda, Stockton Rush, e l’operatore francese Paul-Henri Nargeolet.
Secondo la Guardia Costiera degli Stati Uniti il sommergibile sarebbe praticamente imploso, e questo viene dimostrato dal fatto che nel pomeriggio del 22 giugno ora italiana sono stati ritrovati dei detriti a circa 500 metri dalla prua del Titanic. Molto probabilmente si è trattato di un problema tecnico.
Nelle scorse ore un elicottero aveva percepito dei “colpi” provenire dal fondo dell’oceano, ma i risultati erano stati negativi. I passeggeri hanno perso la vita.
E fanno riflettere a distanza di ore dalla notizia del ritrovamento dei detriti e della scomparsa dei passeggeri le parole di uno dei membri dell’equipaggio poco prima di partire per la missione. Andiamole a vedere nella prossima pagina.