Sopravvivere a un disastro nucleare: il vademecum

In caso di incidente ad una centrale nucleare o ad un attacco atomico, è bene cercare subito un rifugio interrato abbastanza da non permettere alle radiazioni di penetrare. Cresce sempre di più la richiesta di costruzione di rifugi del genere.

Sopravvivere a un disastro nucleare: il vademecum

Dopo il disastro nucleare alla centrale di Chernobyl e alle notizie di questi ultimi giorni, le persone si stanno informando circa la costruzione di un rifugio anti atomico, in modo da poter resistere ad un incidente nucleare oppure, peggio ancora, ad un attacco con la bomba atomica. Sono preoccupate soprattutto le persone che abitano dinanzi ad impianti che producono energia proprio con la fissione nucleare. In questo articolo vi daremo nozioni su come sopravvivere ad un evento del genere. 

Innanzitutto un buon rifugio anti atomico deve essere costruito in cemento armato e ovviamente si deve trovare sottoterra. Le porte stagne devono quindi riuscire ad isolare dalle radiazioni e poi si deve avere una scorta di cibo sufficiente per almeno 6 mesi, nonchè acqua potabile e un sistema di areazione che riesca a depurare l’aria dalla sostanze radioattive presente nell’atmosfera. Deve essere presente anche l’energia elettrica e qualche altro comfort.

Se non si ha un rifugio

Ma che cosa fare se non si ha un rifugio già costruito? Le regole da seguire sono semplici. Innazitutto bisogna subito cercare un riparto interrato della profondità di almeno 1,60 metri. Vanno bene anche cantine, tunnel della metropolitana, fogne e gallerie autostradali abbastanza lunghe da poter permettere il riparo.

Se ci si trova proprio lontano da qualche centro abitato e non si ha una cantina, si può scavare una buca abbastanza profonda in modo da potersi mettere dentro distesi a faccia in giù e con gli occhi coperti da uno straccio o maglietta e comunque da qualcosa che riesca ad impedire il contatto diretto con eventuali radiazioni. La buca poi bisogna coprirla con un telo. Lì bisogna aspettare che passi la pioggia di radiazioni, per un tempo di almeno 48 ore. Anche rifugiarsi in auto può andare bene, a patto di chiudere bene i finestrini e qualsiasi punto di passaggio dell’aria.

Diverso se si assiste invece ad una esplosione nucleare. Innazitutto in questo caso bisogna assolutamente evitare di guardare con gli occhi l’esplosione che causa il fungo atomico, in quanto l’abbaglio potrebbe danneggiare seriamente la retina e causare cecità. Entro mezz’ora dall’esplosione bisogna raggiungere un rifugio interrato, un bunker, o anche in questo caso bisogna scavare una buca abbastanza profonda. Vanno bene anche grotte naturali abbastanza profonde o miniere. Sopravvivere ad un disastro nucleare a volte è difficile, ma non proprio impossibile.

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