Soncin, la vicina di casa accusa: "Anche io come Pamela" (1 / 2)

Soncin, la vicina di casa accusa: "Anche io come Pamela"

A Cervia, accanto alla tranquillità irreale delle saline, un piccolo condominio di tre piani nascondeva un’eco di storie mai finite. Per mesi, su quel lembo di costa romagnola, un sottile velo di normalità aveva coperto verità troppo forti, da pelle d’oca.

Dal suo appartamento,  una donna, della quale vi parleremo, percepiva il ritmo della vita di Pamela Genini,  attraverso una parete incredibilmente sottile. Una vicinanza fisica che, per assurdo, si   è poi rivelata una comunanza di destino che trascende le mura. Non appena l’atmosfera si  faceva  tesa, al primo segno di una lite che degenerava, Pamela Genini sapeva dove correre.

Quella porta, per lei, era diventata l’ultima, disperata linea di difesa. La donna,  senza esitare, l’aveva accolta, offrendo rifugio e aiuto in momenti di grave emergenza. Sapeva cosa significava quel gesto, perché lei stessa aveva conosciuto la furia cieca e inattesa che squarcia il quotidiano. Il silenzio ritornato, dopo l’ultima e definitiva tragedia di Pamela, era un macigno.

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Un silenzio che non portava pace, ma amplificava un segreto nascosto nei registri della cronaca locale. In Romagna, quel giorno, la luce del sole ha solo illuminato il segno lasciato su un’altra esistenza spezzata. Un’ombra lunga e scura che riporta indietro a dinamiche già viste e, inspiegabilmente, non interrotte. Perché nessuno era riuscito a fermare quell’uomo prima dell’epilogo più drammatico?

La vicina di casa di Pamela Genini  ha raccontato che anche lei ha subito le stesse cose della 29enne  e la sua accusa è davvero pesante. Ripercorriamola, attraverso le sue struggenti parole.