Nel 1940, il neurologo svedese Karl-Axel Ekbom fu il primo a parlare di una sindrome che tutt’oggi non ha ancora una causa conclamata, si trattava della sindrome delle gambe senza riposo o Sindrome di Willis-Ekbom.
Se le cause rimangono un mistero, le caratteristiche sono abbastanza note come la presenza nei soggetti affetti di un’alterazione della sintesi della dopamina, il neurotrasmettitore del comportamento e della cognizione.
In effetti, quanto lamentato dai pazienti differisce notevolmente dai dolori alle gambe per affaticamento, stress o patologia e sembra rientrare piuttosto nei disturbi legati al movimento come il morbo di Parkinson o dell’interazione di medicinali specifici.
La sindrome delle gambe senza riposo (chiamata anche RLS dall’inglese Restless Legs Syndrome) è un disturbo neurologico caratterizzato da una voglia irrefrenabile di muovere le gambe, associata spesso ad una sensazione di fastidio, dolore, imbarazzo e formicolio.
La statistica ci informa che il disturbo in età adulta tende tra il 5% e il 15%, mentre in età pediatrica colpisce tra il 5-10% dei bambini. Studi recenti hanno dimostrato che, su un gruppo di soggetti che presentavano i sintomi della sindrome di Willis-Ekbom, il 45% non aveva ricevuto una diagnosi corretta, pertanto, la percentuale idealmente dovrebbe essere maggiore.
Vediamo dunque nel dettaglio:
Sintomi della sindrome delle gambe senza riposo
Questa patologia è caratterizzata da una sensazione di fastidio intenso e marcato ad uno o entrambi gli arti inferiori, un misto di formicolio, prurito, bruciore e solo raramente dolore, che porta il paziente a muovere compulsivamente la gamba per risolvere il problema.
Compare la sera raggiungendo il picco massimo durante la notte, specialmente se a riposo o inattivi. I pazienti descrivono l’esperienza prodotta dalla sindrome con crampi, una “sensazione di qualcosa che striscia sulle gambe”, “gambe che tirano”, prurito, formicolio, bruciore, dolore o scosse.
Chi soffre di questa sindrome può avere difficoltà ad addormentarsi e a rimanere addormentato, quindi può sentirsi stanco e assonnato durante il giorno.
Le normali attività, come lo studio e il lavoro, possono risultare compromesse. La mancanza di sonno, in aggiunta, può favorire l’insorgere di depressione, sbalzi d’umore e altri problemi fisici e cognitivi.
Cause presunte
Non esiste una causa accertata della sindrome delle gambe senza riposo. Alcune ipotesi ritengono la familiarità genetica una delle cause più probabili. Nel 70% dei bambini affetti è presente almeno un parente che risponde alle caratteristiche di questa patologia.
In generale, le donne sembrano essere le più colpite e più a rischio durante la gravidanza. L’osservazione ha dimostrato che un elevato numero di donne incinte va incontro ai sintomi più o meno severi del disturbo e si ipotizza che questo sia dovuto alla squilibrio ormonale o alla carenza di ferro, tipici della gravidanza.
Gli anziani sono un’altra fascia a rischio specialmente se presentano disturbi senili specifici come il morbo di Parkinson che si è dimostrato connesso alla sindrome di Willis-Ekbom, la carenza di ferro e la produzione di dopamina.
In alcuni paesi è stato osservato che questo disturbo è maggiormente presente in persone con uno status socio-economico più basso ma l’ipotesi più che sul reddito si concentra sull’assunzione maggiore di alcool nelle fasce meno abbienti.
In particolare, nei bambini si presenta con disattenzione, smania, iperattività ed alterazioni comportamentali. Infatti, molti studiosi hanno riscontrato un legame fra la sindrome della gambe senza riposo in età pediatrica e il deficit di disattenzione/iperattività (ADHD).
Altri fattori associati all’insorgere o cronicizzarsi di questa patologia sono alcune malattie croniche come la giù citata carenza di ferro, il morbo di Parkinson, l’insufficienza renale, il diabete e la neuropatia periferica.
Anche l’assunzione di alcuni tipi di farmaci – antinausea, antipsicotici, alcuni antidepressivi, sedativi, antistaminici – può peggiorarne i sintomi. L’alcolismo e la mancanza di sonno, secondo studi recenti, possono aggravare e velocizzare il disturbo.
Cure: rimedi naturali
Il trattamento della sindrome delle gambe senza riposo è mirato ad alleviarne i sintomi. Nei soggetti con sintomi lievi e moderati, i cambiamenti nello stile di vita come ad esempio dormire regolarmente, eliminare o diminuire l’uso di caffeina, alcol e tabacco, possono essere utili o sufficienti.
Altre cure naturali possono essere i massaggi alle gambe, gli impacchi ghiacciati o tiepidi, l’utilizzo del cuscino vibrante da mettere sotto le gambe, una dieta sana e un controllo periodico dei valori del ferro nel sangue.
Si è dimostrata molto utile anche la menta che contiene metanolo, ottimo analgesico naturale. Il metanolo rilassa i muscoli stressati e dà un rapido sollievo. Quindi, è possibile utilizzare la menta piperita come rimedio sia come impacco che come decotto. Nel primo caso basterà applicarla sulla zona dolorante o dove si sente la sensazione di bruciore e formicolio, lasciandola assorbire dai muscoli. Si può applicare anche in forma di olio prima di andare a dormire per rilassare il corpo e godere di un sonno tranquillo. Nel secondo caso si bolliranno alcune foglie in due tazze d’acqua sorseggiando il tè alla menta prima di coricarsi.
Gli esercizi di respirazione giocano un ruolo molto importante fra i rimedi naturali alla sindrome di Willis Ekbom. I muscoli hanno bisogno di ossigeno per rimanere integri altrimenti si atrofizzano ed irrigidiscono. Provate a fare questo semplice esercizio per mantenere i muscoli ossigenati.
Sedetevi comodamente, inspirate ed espirate. Continuate per qualche minuto quindi aumentate le espirazioni. Eseguite l’esercizio di respirazione ogni giorno prima di andare a dormire. Questa tecnica aiuterà il vostro cervello a rilassarsi, fornendo una adeguata quantità di ossigeno e permettendone il rilassamento.
L’acqua aiuta a smaltire tutte le tossicità presenti nel corpo che potrebbero innescare i sintomi di questo disturbo. Chi ne soffre dovrebbe bere 6-7 bicchieri di acqua prima di andare a letto, perché l’acqua impedisce la contrazione muscolare inibendo i sintomi della sindrome.
Cure: rimedi farmacologici
I farmaci non sono efficaci in tutti i casi. Infatti, un farmaco che allevia i sintomi in un soggetto può aggravarli in un altro. In altri casi, un farmaco che inizialmente sembra funzionare successivamente perde la sua efficacia.
Il più delle volte per la sindrome delle gambe senza riposo sono prescritti i farmaci dopaminergici che agiscono sulla dopamina ma anche le benzodiazepine, una classe di farmaci sedativi, per regolare il sonno e prevenire l’insonnia e il conseguente squilibrio psicofisico.
Accanto a questi due gruppi sono anche consigliati gli analgesici, in caso di crampi acuti, gli anticonvulsionanti e gli antiepilettici che tuttavia non sono una cura bensì un palliativo ai sintomi.