La sindrome da stanchezza cronica è un disturbo alquanto complicato, contraddistinto da un senso di fatica persistente e privo di motivi apparenti, che non trova nessun giovamento nel riposo e relax. Chi ne è affetto non soffre di alcuna patologia particolare e le cause sono ancora oggetto di studio.
I motivi dietro la comparsa di questa condizione rimangono tuttora sconosciuti; in proposito sono state formulate alcune ipotesi, che però non hanno ancora trovato sufficienti conferme scientifiche. Oltre a sentirsi sempre stanchi, i pazienti colpiti da sindrome da stanchezza cronica avvertono altri disturbi, simili ai sintomi di un’influenza.
Chi ne è affetto avverte una stanchezza e sonnolenza che non passa, che nessun riposo allevia, che si acuisce anche con piccoli sforzi. In aggiunta possono sopraggiungere dolori diffusi, disturbi della concentrazione e cefalee. Sono questi, infatti, i fastidiosissimi sintomi della sindrome da stanchezza cronica o encefalomielite mialgica,una condizione che come anticipato, non ha ancora una causa definita, e non esiste un unico test diagnostico che la rilevi con chiarezza.
Tuttavia, uno studio della Cornell University pubblicato sulla rivista scientifica Microbiome ha per la prima volta individuato dei marcatori biologici nel microbiooma intestinale associati alla malattia, dando quindi una possibile spiegazione delle cause. Si nasconderebbero in un microbioma intestinale anomalo.
Stanchezza cronaca: chi ne soffre?
Chi può essere colpito da questa sindrome? La patologia, nota anche con l’acronimo CFS (Chronic Fatigue Syndrome), colpisce generalmente i sistemi endocrino, immunitario e neurologico. Può colpire tutti i gruppi di età (anche i bambini, ma i casi di malattia in soggetti sotto i 12 anni sono veramente molto rari) ed entrambi i sessi (in particolar modo però quello femminile; il rapporto è 4:1).
La patologia è diffusa in tutto il mondo; tutte le fasce di reddito sono interessate dal problema, ma vi sono varie ricerche che mostrano che si registra una maggiore diffusione nelle fasce a basso reddito. Secondo alcune stime nel nostro Paese sarebbero circa 300.000 i soggetti colpiti dalla sindrome da stanchezza cronica, sono perlopiù giovani adulti di età compresa fra i 18 e i 45 anni.
Connessa alla CFS troviamo anche l’astenia, ossia una condizione caratterizzata da un senso di stanchezza, debolezza o mancanza di energia (“asthenes” in greco significa “privo di forza”). Può comportare diminuzione della capacità fisica e mentale, ridotta resistenza allo sforzo e facile affaticamento.
Cause della sindrome da stanchezza cronica
Quando si parla di questa patologia bisogna fare molta attenzione con la terminologia e non confondere la CFS con la stanchezza cronica; quest’ultima è infatti un sintomo ricorrente in molte altre patologie ed è solo uno dei tanti criteri che soddisfano la diagnosi di CFS. È molto probabile che molti presunti casi di sindrome della stanchezza cronica siano in realtà casi di semplice stanchezza e sonnolenza.
Come accennato all’inizio, a tutt’oggi non si è ancora riusciti a stabilire quali siano le cause della patologia. Negli anni ci si è concentrati su eventuali problemi del sistema immunitario, dal momento che, vi è una serie di agenti infettivi che sembrano essere coinvolti nel quadro clinico di una stragrande maggioranza di persone colpite da questa sindrome.
Inoltre la ricerca indaga anche in campo neurologico, ma, anche in questo caso, non si hanno sicurezze se le varie problematiche neurologiche riscontrate siano le cause della patologia oppure semplici conseguenze della patologia stessa.
I sintomi della sindrome da fatica cronica possono essere continui oppure intermittenti. All’inizio il paziente si può sentire come se avesse l’influenza.
Oltre alla stanchezza, alla sonnolenza e alla debolezza gravi, tra i sintomi della sindrome da fatica cronica possiamo avere: stanchezza protratta per più di 24 ore, dopo l’esercizio fisico o mentale, difficoltà a memorizzare o concentrarsi, non trovare giovamento dal sonno, dolori muscolari e articolari, mal di testa particolarmente intenso, dolori ai linfonodi del collo e dell’ascella e infine mal di gola.
Va comunque sottolineato che i sintomi della sindrome da fatica cronica variano considerevolmente a seconda del paziente e possono essere gravi oppure molto lievi. Se pensate di essere affetti dalla sindrome da fatica cronica, chiedete consiglio al vostro medico.
Come affrontare la sindrome da stanchezza cronica
Attualmente non esiste alcuna cura per la sindrome da fatica cronica, tuttavia si possono adottare alcuni accorgimenti per sentirsi meglio. Chiedete sempre al medico come alleviare i sintomi e gestire la stanchezza e seguite questi semplici consigli.
Può essere utile ricorrere a questi semplici rimedi pratici: diminuite lo stress. Può essere un accorgimento più facile a dirsi che a farsi ma cercare di evitare di raggiungere il vostro limite di sopportazione fisico ed emotivo è un ottimo inizio per curare la sindrome da stanchezza cronica.
Ogni giorno prendetevi un po’ di tempo per rilassarvi. Migliorate l’approccio al sonno. Andate a dormire e svegliatevi ogni giorno alla stessa ora. Cercate di non dormire durante la giornata e di evitare la caffeina, l’alcol e la nicotina. Inoltre, siate regolari. Infatti, se nei giorni in cui state bene vi affaticate troppo, ci vorranno più giorni per recuperare.
Cercate di evitare o limitare le attività che sembrano provocare la stanchezza. Per una settimana o due tenete un diario della vostra routine. Annotate i momenti in cui vi sentite molto stanchi ed alla fine esaminate l’elenco per capire quali attività tendono a farvi stremare. Un terapeuta occupazionale può aiutarvi a esaminare le vostre attività e suggerirvi come modificare lo stile di vita per risparmiare energie.
Alcuni farmaci sembrano alleviare i sintomi della patologia, ad esempio gli analgesici in vendita in farmacia senza ricetta possono aiutarvi a combattere il dolore, il mal di testa e i dolori muscolari e articolari; gli antistaminici che non inducono sonnolenza possono essere utili per i sintomi dell’allergia, come il naso che cola e gli occhi che prudono.
Alcuni pazienti riferiscono che i sintomi della sindrome da fatica cronica regrediscono se si ricorre alle terapie complementari o alternative, come la massoterapia (massaggi), l’agopuntura, la chiropratica, lo yoga, lo stretching o l’autoipnosi.
Ricordate che le terapie alternative, gli integratori alimentari e i rimedi erboristici che affermano di poter curare la sindrome da fatica cronica sono molti, però in alcuni casi potrebbero fare più male che bene. Prima di iniziare una nuova terapia, tradizionale o alternativa, chiedete sempre consiglio al vostro medico.