Si chiama Sindrome da odore di pesce ed è una patologia metabolica rara che colpisce maggiormente le donne. È caratterizzata da una sudorazione nauseante, contraddistinta da un’inconfondibile puzza di pesce marcio.
Il termine medico specifico è Trimetilaminuria.
Cause e sintomi
Le cause della Sindrome da odore di pesce sono riconducibili ad una disfunzione del metabolismo dovuta ad una errata metabolizzazione dell’ammina trimetilammina; si trova in cibi come pesce, carne rossa e uova, precursori della stessa (colina, lecitina, carnitina). Questa provoca una scorretta produzione dell’enzima flavina monoossigenasi e difficoltà nel disgregare la trimetilammina (TMA).
Come conseguenza, l’accumulo di trimetilammina rilasciata liquidi maleodoranti e puzzolenti persistenti, che ricordano la puzza di pesce, nella saliva, nella sudorazione, nelle urine e nelle secrezioni vaginali. Tale puzza diviene via via sempre più intensa quando si svolgono delle attività fisiche, in concomitanza del ciclo mestruale e quando aumenta la temperatura ambientale.
Diagnosi e cura
La diagnosi della patologia è a cura dell’endocrinologo che, mediante svariati accertamenti e un iter diagnostico specifico, escluderà, passo dopo passo, tutte le altre eventuali cause del cattivo odore (scarsa igiene personale, fattori ambientali, malattie epatiche, renali o genito-urinarie).
Attualmente non esiste una terapia farmacologica specifica ma il disturbo può essere tenuto sotto controllo seguendo un’alimentazione di tipo vegetariano. Bisognerà escludere dalla propria alimentazione pesce, carne, piselli, fegato, uova, soia e fagioli al fine di ridurre la sintomatologia che potrebbe essere fastidiosa e invalidante.