Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale è stata eseguita nella giornata del 7 agosto l’autopsia sul corpo della povera Simona Cinà. E l’esame eseguito dal medico legale non lascia alcun dubbio sul decesso di Cinà.
La ragazza è deceduta per annegamento. Nei polmoni infatti è stata trovata molta acqua chiaro segno che la stessa sia entrata nei polmoni, Simona era ancora viva inoltre quando è caduta nella piscina ed è stato trovato un segno dietro la nuca, un piccolo colpo, che dimostrerebbe come abbia battuto la testa sul bordo.
Resta da capire se sia caduta in piscina a causa di un malore improvviso, oppure sempre a causa di un malore ma causato dall’assunzione a sua insaputa di sostanze stupefacenti che qualcuno ha messo nel bicchiere. Questi particolari saranno stabili dagli esami tossicologici eseguiti sul corpo della giovane.
Per questi risultati però bisognerà attendere tra i 30 e i 45 giorni. “Oltre al malore per cause naturali o indotte da alcol o sostanze c’è anche una terza possibilità: che Simona sia scivolata vicino la piscina, abbia sbattuto la testa e abbia perso i sensi” – ha detto l’avvocato Gabriele Giambrone, legale della famiglia Cinà.
Intanto proseguono le indagini della procura di termini Imerese, che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti, ipotizzando il reato di omicidio colposo. I magistrati dovranno ora fare analizzare i reperti trovati nella villa di Bagheria: decine di bottiglie di alcolici, bicchieri, piatti indumenti tra cui i vestiti che Simona indossava prima di fare il bagno in piscina. Vedremo come andrà avanti la vicenda.