"Si potrà parlare con i morti". L’incredibile rivoluzione con l’IA

C'è chi desidererebbe tanto parlare con un suo parente defunto e farebbe di tutto per poter realizzare il suo desiderio. Ora questo è possibile con la IA. Vediamo di cosa si tratta.

"Si potrà parlare con i morti". L’incredibile rivoluzione con l’IA

 La scienza e la tecnologia fanno progressi. Passi da gigante che innescano curiosità, destando, allo stesso tempo, paure, perplessità, per via della complessità dell’argomento.

Si parla, in questo caso, di possibilità di comunicare con i morti e, logicamente, una notizia del degenere non rimane in sordina. Cerchiamo di capire cosa sta accadendo. 

Il progetto 

C’è chi si affida ai medium, chi ai sensitivi, per chiedere come stia un loro caro scomparso e come sia possibile riuscire a mettersi in comunicazione con lui; c’è chi, invece, ha reso possibile tutto questo. Parliamo dell’azienda coreana DeepBrain AI, che sta suscitando fortissime reazioni da parte degli utenti del web, in quanto utilizza l’intelligenza artificiale per parlare con i defunti, in videochiamata. Va premesso che non si tratta di un’idea stilata e rimasta, per ora, confinata su un foglio, ma di realtà, dal momento che in Asia e negli Usa il servizio è già attivo. 

Chissà, magari a breve arriverà anche in Europa. Ma come avviene tutto questo? L’azienda si avvale di un software che ricrea l’immagine virtuale del defunto, facendola interagire con i suoi cari. Non si tratta di una passeggiata, sia per i passaggi da fare che per i costi. I vivi devono sottoporsi a una serie di videoregistrazioni, in modo che l’intelligenza artificiale ricrei la loro immagine virtuale. Il prezzo per potere accedere al servizio oscilla tra i 12.000 e i 25.000 euro. L’azienda precisa che questo progetto, divenuto realtà, ha lo scoppo di far metabolizzare il lutto molto più facilmente, anche se il responsabile dell’azienda, Joseph Murphy, ha ammesso chiaramente che il suo progetto può creare qualche polemica: “Ci siamo resi conti che è davvero polarizzante. Alcune persone adorano l’opportunità di vivere per sempre in questo modo, ma molte altre la considerano non autentica“.

Per poter creare la nostra versione virtuale è necessario sottoporci a registrazioni video lunghissime, di circa 7 ore, in modo che l’intelligenza artificiale abbia tutto il tempo di studiarci a fondo, dalla voce, alla mimica facciale, con tutte le caratteristiche che ci identificano. Solo allora sarà possibile creare una versione virtuale che permette ai vivi di comunicare con i morti in videochiamata. Anche in Europa, appresa la notizia, ci sono già i primi interessati. E voi, cosa ne pensate? 

 

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