Tra i tanti casi di cronaca che in questi giorni stanno interessando il nostro Paese troviamo sicuramente quello di Liliana Resinovich, la pensionata trovata senza vita nel 2022 in un boschetto nei pressi dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste.
Si tratta di uno dei casi più gravi accaduto in Italia che ancora oggi a distanza di molto tempo fa parlare di sè, questo a causa anche degli sviluppi che la vicenda ha avuto nel corso del tempo. Si pensava infatti che la donna potesse aver compiuto un gesto volontario ma le circostanze del ritrovamento hanno portato a precisi approfondimenti.
Questi ultimi sono stati voluti dalla stessa famiglia di Liliana, mai convinta che la donna potesse essersi tolta la vita. Proprio in questi giorni è arrivata la svolta con l’iscrizione nel registro degli indagati di Sebastiano Visintin, marito della stessa Liliana che si è detto sempre estraneo alla vicenda.
Sebastiano ha infatti riferito che non c’erano assolutamente problemi con la moglie, anche questa circostanza smentita in maniera netta da un amica di famiglia, una albergatrice da cui i due si recavano, la quale ha riferito che le liti con Liliana erano frequenti anche in vacanza.
Insomma tesi contrapposte su cui gli investigatori vogliono vederci chiaro anche se sembra ormai sicuro che alla donna sia stata tolta la vita da terze persone e che non abbia appunto compiuto un gesto volontario.
Nella prossima pagina del nostro articolo andremo a vedere che cosa è accaduto nessuno se lo sarebbe mai aspettato.