La Squadra mobile, nelle scorse ore, ha sequestrato la telecamera GoPro di Sebastiano Visintin, come disposto dal sostituto procuratore Ilaria Iozzi. Va precisato che l’ormai famosa telecamera è stata oggetto già di due accertamenti: uno della Squadra mobile e uno del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia postale e delle comunicazioni del Friuli Venezia Giulia.
La GoPro, come riportato su Leggo.it, conteneva una scheda di memoria con i video registrati il giorno della scomparsa di Liliana, in cui Visintin sta pedalando, in sella alla sua bici, sul Carso.
La scheda delle telecamera risultava formattata, cancellando tutti i dati. Il Piccolo ha messo nero su bianco che la formattazione sarebbe avvenuta il 13 giugno 2023 alle 20:37, nel giorno in cui il giudice per le indagini preliminari Luigi Dainotti aveva respinto la richiesta di archiviazione del caso, disponendo nuove e più approfondite indagini sul decesso di Liliana Resinovich.
Sebastiano Visintin, unico indagato nel caso, si è sempre detto innocente, sottolineando di essere estraneo ai fatti, in diverse interviste televisive, nei salotti che si stanno occupando del caso. All’inizio di settembre, nello studio di Porta a Porta, il vedovo ha dichiarato che la GoPro è stata a disposizione della Procura per mesi e che le autorità avevano già acquisito foto e video prima di restituirgliela.
Visintin ha aggiunto: «Quando finisco di fare le mie cose, collego il computer e scarico tutto sul mio hard disk. Che senso ha tenere ancora i file dentro?», precisando che tutti i suoi dischi rigidi sono già stati sequestrati da chi sta indagando. Ancora una volta, un tassello va a sommarsi a quelli che dovranno essere assemblati per ricostruire analiticamente quello che è avvenuto alla povera Liliana, la cui storia tiene col fiato sospeso l’Italia intera.