Un messaggio vocale di undici minuti ha fatto emergere, con tutta la sua forza, le fratture che da tempo attraversano il centrosinistra calabrese. A diffonderlo è stato il segretario regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, Fernando Pignataro, che con parole dirette e toni poco concilianti ha reso di dominio pubblico le trattative e i retroscena in vista delle prossime elezioni regionali.
Il contenuto dell’audio ha assunto ben presto la forma di una vera denuncia politica. Pignataro ha ricostruito i passaggi che hanno portato alla candidatura dell’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, sostenuto dal Movimento 5 Stelle. Secondo il segretario rossoverde, si tratterebbe di una mossa tattica, pensata per frenare le ambizioni di Avs e non di una proposta condivisa.
Una posizione che avrebbe già creato tensioni nelle chat interne, poi divampate sui media nazionali. Il riferimento a Tridico, che avrebbe manifestato una “rinuncia quasi definitiva”, ha alimentato ulteriori malumori. La linea grillina, infatti, sembrerebbe ora orientata su Vittoria Baldino, deputata calabrese, ma Pignataro definisce l’intera operazione un “gioco delle parti un po’ sporco”.
Accuse che hanno irritato anche la segretaria del Pd, Elly Schlein. Infuriata e fuori di sè per lo scandalo divampato proprio in un momento delicato per le sorti del Partito, la segretaria avrebbe giudicato le esternazioni “imbarazzanti” e destabilizzanti per la coalizione. Sul tavolo, oltre a Tridico e Baldino, circolano altri nomi di potenziali candidati: dal sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, fino all’ex primo cittadino di Riace, Mimmo Lucano, quest’ultimo rilanciato da Angelo Bonelli.
Parallelamente, la deputata Anna Laura Orrico ha messo in campo una “carta dei principi” con punti programmatici irrinunciabili, un ulteriore ostacolo a una sintesi condivisa. Il risultato è un quadro politico incandescente.