Sara Campanella, rompe il silenzio il primo soccorritore con un racconto da brividi (1 / 2)

Sara Campanella, rompe il silenzio il primo soccorritore con un racconto da brividi

L’ennesimo femminicidio scuote ancora una volta tutto il Paese. Questa volta a perdere la vita è Sara Campanella, una giovane studentessa appena 22enne, che stava frequentando il terzo anno della facoltà di Tecniche di Laboratorio Biomedico all’Università di Messina e svolgeva il tirocinio presso il Policlinico della città, dove si stava formando con dedizione e passione.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il presunto killer avrebbe seguito Sara nei pressi del Policlinico, accompagnandola per un breve tratto di strada. Arrivati nei pressi di un distributore di benzina, tra i due sarebbe scattata una discussione, sfociata in un gesto di inaudita violenza.

L’uomo, infatti, avrebbe colpito la giovane con due fendenti: uno al collo e uno alla scapola, lasciandola agonizzante prima di darsi alla fuga. Per la giovane non c’è stato scampo, e i soccorsi, pur tempestivi, non hanno potuto salvarle la vita. Il presunto killer, Stefano Argentino, un 26enne collega universitario di Sara, è stato fermato dalle forze dell’ordine e trasferito nel penitenziario nella tarda mattinata.

Il suo arresto è avvenuto in un clima di grande tensione, mentre amici e parenti di Sara si sono radunati davanti alla Casa circondariale e al Policlinico. Il dolore della famiglia è straziante, e tra i presenti c’era anche Pino Romano, amico fraterno del padre di Sara, che ha espresso tutta la sua rabbia e disperazione per quanto accaduto.

Nel frattempo, la comunità di Misilmeri, città d’origine della giovane, si stringe attorno alla famiglia Campanella, manifestando il proprio dispiacere e chiedendo giustizia. E’ proprio di questi minuti il racconto da brividi del primo soccorritore di Sara. Si è trovato davanti ad una scena straziante. Ecco la sua testimonianza nella pagina successiva.