Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto per l’avvio del ciclo di coscrizione autunnale 2025, che prenderà il via il 1° ottobre e durerà fino al 31 dicembre. Il provvedimento prevede l’arruolamento di 135.000 cittadini russi per un servizio militare obbligatorio di 12 mesi, limitato al territorio nazionale e al di fuori delle zone di combattimento in Ucraina.
La Russia tiene due cicli di leva ogni anno, uno primaverile e uno autunnale, con numeri storicamente inferiori nella stagione autunnale, ma in crescita costante. Secondo l’Institute for the Study of War (ISW), i numeri recenti indicano un aumento progressivo: 134.500 coscritti nella primavera 2022 e 120.000 in autunno; 147.000 e 130.000 nel 2023; 150.000 e 133.000 nel 2024.
Il vice ammiraglio Vladimir Tsimlyansky ha sottolineato che il ciclo autunnale non ha collegamenti con la guerra e che i coscritti presteranno servizio esclusivamente sul territorio russo, principalmente per compiti di sicurezza e addestramento. Circa un terzo dei nuovi arruolati riceverà formazione specialistica nelle unità di addestramento.
Tuttavia, le autorità continuano a incentivare la firma di contratti militari per integrare il numero di militari disponibili per il servizio attivo o per la riserva strategica. Sul fronte finanziario, il governo russo ha presentato alla Duma di Stato una bozza di bilancio per il 2026-2028. Per il 2026 sono previsti 17 trilioni di rubli (183 miliardi di dollari) per la sicurezza e la difesa, pari al 38% della spesa federale, in lieve calo rispetto al 41% del 2025. Le spese per la difesa nazionale ammontano a 12,9 trilioni di rubli, mentre la sicurezza interna riceverà 3,9 trilioni.
Parallelamente, Mosca prevede di aumentare i fondi destinati alla propaganda televisiva statale, con 106,4 miliardi di rubli stanziati per il 2026, a fronte dei 69,1 miliardi del 2025, a sostegno dei canali televisivi e degli strumenti mediatici controllati dallo Stato, mentre l’attenzione verso i social rimane fortemente limitata.