Rosa Vespa torna a parlare: "Mi sentivo una donna…" (1 / 2)

Rosa Vespa torna a parlare: "Mi sentivo una donna…"

Rosa Vespa, architetto 51enne, è finita  tra le pagine di cronaca nazionale per aver sequestrato la piccola Sofia, una neonata di poche ore di vita, strappata all’affetto della mamma e della nonna, in una stanza della clinica cosentina Sacro Cuore. Mentre Rosa è reclusa, suo marito, Aqua Moser, è stato scarcerato, ignaro del piano che la moglie aveva tramato alle sue spalle.

Rosa ha finto la gravidanza, corredandola, per avvalorare la sua  pantomima, con ecografie, sino ad annunciare la nascita del presunto figlio via social,  e a organizzare il sequestro, in modo, poi, da  festeggiare il rientro del figlioletto, cui aveva dato il nome di Ansel, che a suo dire era rimasto nella clinica per accertamenti.

Tutto curato nei minimi particolari, insomma,  sino all’allestimento, tutto azzurro,  della casa di Castrolibero, in modo da  far baldoria con amici e parenti, con il nuovo arrivato.  E’ in questo clima che i poliziotti in borghese hanno fatto irruzione, prelevando la piccola Sofia, dopo tre lunghe ore dal suo sequestro.

E’ successo sotto gli occhi impotenti e sbarrati di Aqua, che non sapeva nulla di tutta la finta della moglie, così come parenti e amici della coppia, presenti in quel frangente.

Ora Rosa Vespa è tornata a parlare  raccontando come si sentiva. Vediamo insieme, in dettaglio, quali sono state le sue dichiarazioni, nella pagina successiva del nostro articolo.