Un episodio sconvolgente ha colpito Acerra (Napoli), dove la piccola Giulia, di soli nove mesi, è deceduta dopo essere stata sbranata dal pitbull di famiglia. Il cane, che di giorno era probabilmente un compagno di giochi, si è trasformato in un killer spietato durante la notte, scagliandosi contro la bambina mentre dormiva nel lettone dei genitori.
Il padre della piccola, un giovane di 25 anni, inizialmente ha riferito ai sanitari della clinica Villa dei Fiori che la bambina era stata colta di sorpresa da un cane randagio in strada. Tuttavia, la versione è cambiata davanti agli agenti del commissariato locale: l’uomo ha confessato che si era addormentato in attesa della moglie, che lavora in una pizzeria, e che al suo risveglio ha trovato la figlia in una pozza rossa.
Nonostante la disperata corsa in ospedale, distante solo pochi minuti in auto, Giulia è arrivata senza coscienza e in arresto cardiocircolatorio. I medici del pronto soccorso non hanno potuto far altro che constatarne il decesso poco dopo la mezzanotte e mezza. La polizia ha avviato un’indagine sulla dinamica, mentre la Procura di Nola ha disposto l’esame autoptico per chiarire le cause esatte del decesso.
L’abitazione della famiglia, situata nel rione Ice Snei, è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Nel quartiere, alcuni residenti riferiscono che il pitbull aveva già mostrato segni di aggressività in passato. Quanto successo ha scosso l’intera comunità, con il sindaco Tito d’Errico che ha espresso il cordoglio a nome di Acerra.
A dire la sua sul caso ci ha pensato in queste ore anche Roberta Bruzzone, esperta criminologa. Le sue parole stanno suscitando enorme scalpore, accendendo il dibattito sul caso. “Triste risultato di…”: scopriamo le sue dichiarazioni nella pagina successiva.