Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale il padre del ragazzo ha voluto rilasciare delle dichiarazioni molto importanti questo in quanto non ci sta assolutamente a passare per un genitore disattento.
Erano circa le 14:40 quando Riccardo è caduto nella buca e parecchie persone stavano lasciando l’arenile per poter andare a pranzare dopo una mattinata trascorsa al mare. La famigliola in questione si trovava ancora in spiaggia, i fratellini di Riccardo erano andati a giocare altrove.
Sui social si è detto che il padre al momento dell’accaduto dormiva sul lettino ma questo non corrisponde alla verità. “Io li tenevo a portata di vista, a due-tre metri. Stavano scavando una buca per gioco e poi Riccardo era alto un metro e 75, la buca era 1,50, con la testa veniva fuori. E invece non lo so se è stato il caldo, la fatica, a un certo punto dev’essersi accasciato. E non ha avuto neanche il tempo di gridare. Perché non ha gridato? Perché non l’ho sentito?” – ha detto il padre di Riccardo.
Secondo il padre del ragazzo quello accaduto è un fenomeno che le forze dell’ordine si sono trovate già ad affrontare ed episodi del genere vengono chiamati i “decessi dei tombaroli”.
Si tratta di un fenomeno che ha coinvolto i tombaroli che andavano a fregare oggetti e suppelletili dalle tombe etrusce. Riccardo aveva scavato una buca profonda un paio di metri e le pareti di sabbia ferrosa e pesante di cui è composta la spiaggia di Montalto di Castro gli sono caduti adddosso.
Il papà, i due bagnini, alcuni villeggianti dopo l’allarme lanciato dal fratellino che aveva avvisato che Riccardo fosse sotto la sabbia si sono messi a scavare e hanno tolto via più di un quintale di sabbia, ma per Riccardo non vi era più nulla da fare.