Razionamento dell’acqua, italiani sul piede di guerra

Il caldo di queste ultime settimane sta per produrre una crisi idrica molto preoccupante. Molte regioni della Penisole sono arse dalla siccità, ecco cosa può succedere.

Razionamento dell’acqua, italiani sul piede di guerra

Già all’inizio della scorsa primavera si segnalava con una certa preoccupazione una siccità sempre più allarmante. Il caldo anomalo di maggio, con temperature record nettamente al di sopra della media stagionale, sta per presentare un conto salato. In questo momento l’Italia è sempre più a rischio di carenza idrica, circostanza che può portare a scenari drammatici.

L’assenza totale di piogge sta facendo calare significativamente i livelli idrici in tutta Italia, anche in zone solitamente esenti da problematiche di questo tipo. Tutte le regioni stanno cercando di approntare in tempi rapidi ogni tipo di misura emergenziale idonea a far fronte a questa crisi idrica: ecco cosa può succedere.

Ecco cosa accadrà

Nella peggiore delle ipotesi, queste carenze d’acqua sempre più importanti, potranno portare a razionamenti di acqua potabile persino nelle regioni meno interessate da queste problematiche. Oltre che in Lombardia, dove è quasi data per certa la crisi idrica regionale, l’assenza quasi totale di precipitazione sta diventando un problema anche nel Lazio.

A lanciare l’allarme è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue: “Se la perdurante condizione di siccità sul Nord Italia ha permesso di concordare azioni di contrasto alle criticità idriche, il repentino precipitare della situazione in Centro Italia obbliga ad interventi d’emergenza“. Se al momento ciò che preme è assumere in tempi brevi misure urgenti per contrastare la crisi idrica attuale, per il futuro auspica misure strutturali: “Al contempo servono decisioni politiche per avviare nuove opere finalizzate ad aumentare le riserve d’acqua di un Paese, dove crescono segnali idricamente allarmanti”.

Il problema è emerso infatti già da tempo, in quanto negli ultimi anni in tutta Italia si segnalano gravi carenze idriche, oramai ovunque ai minimi storici. Nel Nord Italia diminuiscono le portate dei fiumi valdostani e del Po, così come in Lombardia e Piemonte le riserve idriche sono largamente deficitarie rispetto alla media, si parla di oltre il 50% in meno. In tutto il Sud, dove le temperature sono ovviamente maggiori e le piogge più scarse, la situazione è anche peggiore.

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