Siccità, allarme rosso: razionamento acqua per queste regioni

E' sempre più allarme siccità nelle regioni del nord Italia, si paventa l'ipotesi di razionare l'acqua. Il livello del fiume Po è sceso al di sotto della soglia critica: cosa sta succedendo.

Siccità, allarme rosso: razionamento acqua per queste regioni

Nel nord Italia la situazione è ormai critica, la siccita è cosi grave al punto che è stata decretata l’allerta rossa. Le regioni paventano la possibilità di razionare l’acqua, da impiegare solo per i bisogni primari e vietandone l’uso superfluo, come per riempire le piscine. L’Emilia Romagna ed il Piemonte hanno già inoltrato al Governo Draghi la richiesta di Stato di emergenza, mentre altre sono in procinto di farlo.

Lunedì mattina si è tenuto l’incontro delll’Osservatorio sulle Crisi idriche dell’autorità distrettuale del fiume Po, nel quale si è fatto il punto della situazione di tutto il bacino padano. I dati analizzati fanno temere il peggio per tutto il Nord Italia, le conseguenze possono essere catastrofiche: ecco cosa potrà succedere a breve.

Rischio razionamento acqua

In una nota al termine di questo importante incontro per fare il punto della situazione, si legge quanto segue: “Lo scenario del distretto Padano visti i nuovi indicatori comunicati dai territori, si fa obbligatoriamente rosso e prevederebbe lo stop totale e immediato dei prelievi”. Viste anche le previsioni meteo poco confortanti dei prossimi 10 giorni, dove si attendono sempre temperature roventi, la scelta più ragionevole è quella di centellinare l’uso dell’acqua disponibile.

Per quanto riguarda il fiume Po, la situazione è ormai decisamente emergenziale, il livello del corso d’acqua più importante del Nord Italia è colato a picco nelle ultime settimane, tuttavia l’osservatorio ha disposto di continuare con l’irrigazone. Altra situazione preoccupante è quella del lago Maggiore, che ha fatto registrare in appena 3 giorni la perdita di un metro.

L’emergenza idrica sembra ormai aggravarsi giorno dopo giorno, al momento la politica è alla ricerca di possibili soluzioni quantomeno per tamponare la situazione. Si prospetta la possibilità di emanare delle ordinanze comuni per prevenire lo spreco d’acqua, privilegiandone l’uso per i bisogni essenziali. Servono però soluzioni strutturali, per far sì che questa crisi non produca conseguenze sempre più gravi in ottica futura. 

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