L’annuncio del decesso è appena arrivato, e con esso un’ondata di dolore e commozione. Il mondo della Rai e dell’intero panorama culturale italiano piange la scomparsa di una figura emblematica, che ha segnato profondamente il giornalismo e la televisione negli ultimi decenni. La notizia ha lasciato un vuoto incolmabile, non solo tra colleghi e amici, ma anche tra il pubblico che lo ha seguito con affetto e ammirazione nel corso degli anni.
La sua carriera giornalistica ebbe inizio nel 1963, quando venne assunto al quotidiano Il Mattino di Napoli. Qui, dimostrò fin da subito un talento straordinario, raccontando con precisione e sensibilità le storie della città e del Paese. Rimase legato al giornale napoletano fino agli anni ’80, periodo in cui la sua professionalità e il suo impegno lo portarono a diventare un punto di riferimento nel mondo dell’informazione.
Parallelamente, coltivò una profonda passione per la scrittura, dedicandosi alla poesia, ai romanzi e ai saggi, contribuendo così ad arricchire il patrimonio letterario italiano. Negli anni ’80, il suo percorso professionale lo condusse in Rai, dove divenne una delle voci più autorevoli del giornalismo televisivo.
Uno dei momenti più significativi della sua carriera fu la copertura del processo Tortora nel 1984, un evento che segnò la storia giudiziaria e mediatica italiana. La sua capacità di analisi e di racconto trasformò quell’esperienza in un’opera di grande valore, tanto da ispirare la pubblicazione di libri che ancora oggi sono considerati punti di riferimento per comprendere quell’epoca.
Oltre al suo impegno giornalistico, si distinse per una produzione letteraria di alto livello. Le sue poesie, i romanzi e i saggi hanno lasciato un segno indelebile nella cultura italiana, dimostrando una versatilità e una profondità d’animo rare. Scopriamo nella seconda pagina chi è questa grande figura della Rai che purtroppo ci ha lasciato.