"Purtroppo non possiamo farlo". Governo Meloni, non ci sono buone notizie

Il Governo Meloni è alle prese con la prima importante manovra economica: la Legge di Bilancio 2023. Sembra proprio che le promesse fatte in campagna elettorale saranno disattese: ecco perchè.

"Purtroppo non possiamo farlo". Governo Meloni, non ci sono buone notizie

Il nuovo governo targato Giorgia Meloni è alle prese, in queste ultime settimane, con l’approvazione della legge di bilancio 2023. L’esecutivo ha già elaborato la prima bozza, che dovrà essere sottoposta ora all’approvazione dei due rami del Parlamento. Intanto ciò che emerge dal testo della legge sta già facendo molto discutere l’opinione pubblica. 

Pare del tutto evidente come gran parte delle promesse effetuate in campagna elettorale siano inattuabili e, con grande probabilità, saranno del tutto disattese. Nonostante le aspre critiche di queste ultime settimane, ormai il grosso è stato fatto e il Parlamento avrà voce in capitolo solo relativamente a piccole modifiche: ecco le promesse non mantenute. 

Ecco cosa succederà 

Entro la fine dell’anno dovrà essere approvata la nuova manovra finanziaria del Governo di Giorgia Meloni. Tuttavia, dalla bozza della legge emerge come molte delle promesse fatte in campagna elettorale, probabilmente, non saranno mantenute. Tra le misure più criticate spiccano l’addio al reddito di cittadinanza, il condono sulle cartelle esattoriali e la nuova soglia fissata a 60 per i pagamenti con carta.

La legge Fornero va cancellata e sostituita con Quota 41“- tuonava da mesi Matteo Salvini, ma, a quanto pare, sarà una delle prime promesse non mantenute in quanto ciò che si è fatto è unicamente di scivolare di appena un anno, tenendo sempre conte del limite di età di 62 anni. Non mantenuta neppure la promessa delle pensioni minime a mille euro per anziani e disabili, questa promessa, invece, dal leader di Fratelli d’Italia Silvio Berlusconi.

Per quanto riguarda, invece, un’altra questione fondamentale, cioè la Flat tax, anche in questo caso grande delusione per le promesse non mantenute. La tassa piatta al 15% che aveva promesso il leader della Lega Matteo Salvini, purtroppo rimarrà solo un’utopia almeno per quest’anno e, con molta difficoltà, potrà essere introdotta negli anni a venire. 

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