Bellissima, intelligente, solare, radiosa. E’ questa l’immagine che abbiamo scelto come cover del nostro articolo perché vogliamo ricordarla così, dal momento che non fa più parte della dimensione terrena. E’ diventata un angelo e tutti noi, italiani, suoi connazionali, non possiamo dimenticare quanto le è accaduto.
Purtroppo la cronaca, in quest’ultimo periodo, è davvero efferata, mostrandoci i volti di tante giovani donne a cui è stata tolta la vita. Parliamo di una mattanza, di un lungo elenco che continua ad espandersi e, sebbene il femminicidio sia un argomento, per molti, trito e ritrito, ad oggi le donne non si sentono tutelate, protette, da chi potrebbe e dovrebbe, moralmente, intervenire per fermare tutto questo.
Un dolore immane, implacabile, inaudito, quello della perdita di un figlio, da sempre ritenuto contro natura, poiché è inconcepibile, da tempi immemori, che un padre ed una madre riescano a sopravvivere alla dipartita prematura e improvvisa di colei o colui al quale hanno dato la vita.
Questa ragazza l’abbiamo imparata a conoscere proprio dai siti d’informazione che si sono occupati della sua vicenda, confidando nella giustizia e, se di giustizia si può parlare, dal momento che nessuno ridarà mai indietro Paola ai suoi familiari che ne piangono la dipartita, c’è comunque stata una svolta.
Poco fa, è scattata la condanna, quella che, in minima parte, attenua la sofferenza della famiglia di Paola Sandri. Vediamo, in dettaglio, cosa è accaduto nella seconda pagina del nostro articolo.