Il caso di Chiara Petrolini, la 22enne studentessa universitaria di Parma, continua a scuotere l’opinione pubblica italiana. Chiara è accusata di delitto volontario aggravato e occultamento dei corpicini dopo che, a fine settembre 2024, all’interno della sua abitazione nel quartiere San Leonardo, sono stati trovati i resti di due feti.
L’allarme era stato lanciato dai genitori della giovane, preoccupati per un evidente malessere fisico della figlia. Una volta trasportata in ospedale, i medici si sarebbero accorti che Chiara aveva da poco partorito, ma del neonato non vi era traccia. A seguito di una perquisizione dell’abitazione, sono stati rinvenuti due corpicini in avanzato stato di decomposizione, nascosti in sacchetti di plastica.
Si è scoperto che non si trattava di un parto recente, bensì di due diversi episodi, avvenuti a distanza di mesi o anni. L’autopsia ha confermato che i feti erano stati partoriti in momenti differenti. Questo ha complicato ulteriormente il quadro investigativo, aprendo diverse ipotesi, tra cui quella di omicidi premeditati e reiterati.
Nessuno nel suo contesto familiare e sociale avrebbe mai immaginato un simile dramma. Le indagini stanno cercando di ricostruire le sue relazioni affettive, la possibile presenza di partner e, soprattutto, le motivazioni che l’avrebbero spinta a gestire da sola due gravidanze e i relativi esiti. Attualmente la giovane è detenuta nel penitenziario, in isolamento.
La Procura di Parma continua a lavorare per chiarire l’esatta dinamica e la cronologia degli eventi. Intanto è appena iniziato il processo che la vede indagata con gravissime accuse. La Corte d’Assise ha subito preso una decisione clamorosa alla prima udienza: “Chiara è…”. Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.