I medici ci danno delle dritte che non sono volte a generare allarmismi ma a fornirci dei suggerimenti per prevenire, più che curare. Essi consigliano di controllare periodicamente la pressione arteriosa, in quanto questo gesto è fondamentale per monitorare la salute cardiovascolare. Sono in tanti a chiedersi se esistono dei valori pressori considerati “normali” e quali più a rischio ma soprattutto, perché cambiano in base all’età.
Prima di comunicarvelo, è opportuno precisare che col termine pressione arteriosa si indica la forza con cui il sangue scorre nelle arterie . La pressione si suddivide in sistolica e diastolica. La prima è la massima, quando il cuore si contrae, mentre la seconda è la minima, quando il cuore si rilassa.
Fatte queste doverose premesse, un valore è normale quando rientra intorno a 120/80 mmHg, ma in base all’età, ci sono delle tolleranze. Questi i valori per età: 18 – 29 anni 115–120 /75–80; 30 – 39 anni 120–125 / 78–82: 40 – 49 anni 125–130 / 80–85; 50 – 59 anni 130–135 / 80–86; 60 – 69 anni 135–140 / 85–88, Oltre 70 anni, fino a 140–145 / 85–90 .
Le arterie, man mano che si diventa più adulti, sono meno elastiche , quindi il cuore fa più fatica a pompare il sangue .Eppure l’organismo pensa a tutto, attivando meccanismi di autoregolazione, ragion per cui valori lievemente più alti dopo i 60 anni sono considerati normali o comunque tollerabili, purché non vi siano sintomi o patologie associate.
I valori di pressione variano in base all’età, ma è importante non trascurare nemmeno piccoli sbalzi, se si verificano spesso. I medici consigliano di misurare con costanza la propria pressione, attraverso strumentazioni sempre più precise, messe in commercio. In primis, però, è doveroso conoscere i propri valori di riferimento, in modo da poter prevenire problemi cardiaci, ictus e complicanze vascolari. Prevenire, come dicevamo poc’anzi, è meglio che curare e questo vale anche quando di parla di pressione, non dimentichiamocelo!