Dopo i tre decessi tra Calabria e Sardegna, è tornato alla ribalta l’incubo botulino . Le intossicazioni alimentari legate a questa tossina , tra le pi velenose al mondo, invitano a riflettere sulla pericolosità del cattivo stato di conservazione degli alimenti che finiscono sulle nostre tavole e nei nostri palati con conseguenze che, nella peggiore delle ipotesi, possono portare al decesso.
Il focolaio di intossicazioni alimentari da bolutino ha avuto come epicentro la città turistica di Diamante, con un bilancio pesantissimo: 2 deceduti e 12 ricoveri in prognosi riservata, tra cui uno in gravi condizioni. A questi due decessi si è unito un terzo caso, in Sardegna, riguardante una 38enne rimasta intossicata con della salsa guacamole nel corso della Fiesta Latina di Monserrato, in provincia di Cagliari.
Dal momento che l’allarme botulino è più forte che mai, le indagini proseguoo a ritmo serrato per comprendere in che modo è stato conservato il cibo, ossia i broccoli sott’olio di Diamante e la salsa guacamole nel Caglieritano.

Quello che la Procura di Paola ha scoperto, in particolare, sul caso dell’ultima donna deceduta, la 45enne Tamara D’Acunto, originaria di Praia a Mare e residente a Diamante, è davvero pesantissimo.
Il titolare del chioschetto ambulante in cui Tamara ha mangiato il panino , sino a perdere la vita per botulino , ha vuotato il sacco, dicendo cosa faceva con i barattoli. Vediamo insieme quali sono state le sue esternazioni, nella pagina successiva del nostro articolo.