Pippo Baudo è deceduto di indebolimento neurologico (2 / 2)

L’avvocato e amico di sempre Giorgio Assumma, ha parlato dell’indebolimento neurologico alle gambe che   ha condizionato tanto negli ultimi giorni Pippo Baudo. E poi i mesi chiuso in casa, se non qualche uscita come quella in occasione del compleanno di Pingitore al Bagaglino.

In attesa dei funerali, che si terranno mercoledì  in Sicilia, nella città d’origine del conduttore, Militello, Assumma ha dichiarato: “Non mi commuovo mai, mi sono commosso mentre l’ho visto nella bara col suo smoking”.

Il legale ha precisato che Pippo ha trascorso gli ultimi mesi della sua esistenza chiuso in casa, senza quasi mai uscire,  :  se non per andare al compleanno di Pingitore del Bagaglino, in quanto aveva difficoltà a incontrare la gente. Questo suo stato lo ha limitato nei loro rapporti . L’avvocato ha aggiunto: “Vedeva poco e cercava di nascondermelo, mi individuava attraverso la provenienza della voce. Quando uscivo da casa sua, mi restava sempre un senso di angoscia. Nell’ultimo periodo preferiva lunghe telefonata, gli raccontavo le barzellette e lo sentivo ridere”. 

Katia Ricciarelli e la figlia di Pippo Baudo si incontrano alla camera ardente ed accade l’impensabile Katia Ricciarelli e la figlia di Pippo Baudo si incontrano alla camera ardente ed accade l’impensabile

Quando gli viene chiesto  se fosse depresso,  l’amico di famiglia ha  detto:  “Un po’ si, era sottotono,  era un uomo che ha vissuto sull’apprezzamento degli altri, sentiva che il tempo volava via. L’ho visto veramente giù solo una volta, quando nel 1987 pianse sul mio divano perché il presidente Rai Enrico Manca lo definì nazional-popolare”.

Un racconto molto forte, quello rilasciato da Assumma al Corriere della Sera, utile a capire come Baudo avesse affrontato i suoi ultimi mesi di vita, sino all’indebolimento neurologico alle gambe che lo ha ridotto in sedia a rotelle,  facendolo isolare in un certo senso dal resto del mondo che gli voleva e continua a volergli bene.