Piccola Giulia, "nelle feci dei cani": i dettagli che non tornano (1 / 2)

Piccola Giulia, "nelle feci dei cani": i dettagli che non tornano

Il caso della piccola Giulia Loffredo, la bambina di nove mesi deceduta ad Acerra, continua a sollevare interrogativi e ad alimentare le indagini. Secondo le dichiarazioni del padre, Vincenzo Loffredo, Giulia sarebbe stata aggredita dal pitbull di famiglia mentre dormiva nel letto matrimoniale. Tuttavia, emergono discrepanze nel racconto del padre e dettagli che necessitano di ulteriori chiarimenti.

L’esame autoptico ha rivelato che Giulia è stata morsa più volte dal cane e che la causa del decesso sarebbe la rottura del collo. Ulteriori accertamenti sono in corso sul pitbull, attualmente affidato all’Asl Napoli 2 Veterinaria. Dai primi esami, non sarebbero emerse tracce ematiche nella bocca dell’animale, ma si attendono ulteriori analisi.

Vincenzo Loffredo è indagato a piede libero con l’accusa di omessa custodia e vigilanza del cane. È emerso che il 25enne è risultato positivo ai cannabinoidi durante gli esami effettuati. Gli inquirenti stanno esaminando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona per verificare la presenza del padre nell’abitazione al momento dei fatti.

I nonni materni di Giulia hanno espresso preoccupazione riguardo alla presenza del pitbull in casa, affermando di aver più volte consigliato al padre di allontanare l’animale. Hanno descritto il genero come una persona che lavora duramente per mantenere la famiglia, ma hanno sottolineato i loro timori sulla convivenza con il cane.

Il pitbull e un altro cane presente nell’abitazione, sono stati sequestrati e affidati all’Asl Napoli 2 per gli accertamenti. Ed è proprio dai primi risultati di queste indagini che è emerso un dettaglio sconcertante. “Nelle feci dei cani”: scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.