Pensioni, ora è ufficiale: ecco cosa cambierà (2 / 2)

La Legge di Bilancio 2025 introduce significative modifiche al sistema pensionistico, con cambiamenti mirati a favorire alcune categorie di lavoratori ma che potrebbero penalizzarne altre. Le due modalità principali per accedere alla pensione con 20 anni di contributi rimangono la pensione di vecchiaia, che richiede 67 anni di età, e la pensione anticipata contributiva, accessibile a 64 anni per i lavoratori “contributivi puri”.

Tuttavia, per entrambe le opzioni, la legge introduce requisiti più stringenti, soprattutto per coloro con carriere brevi, rendendo il trattamento previdenziale più difficile da ottenere. Una novità importante riguarda le donne con figli. Per loro, il 2025 prevede benefici aggiuntivi: ogni figlio permette di ridurre di 4 mesi l’età pensionabile, con una riduzione massima di 16 mesi per chi ha quattro o più figli.

Inoltre, i coefficienti di trasformazione applicati alle pensioni di queste lavoratrici saranno più vantaggiosi, calcolando il trattamento previdenziale come se avessero raggiunto un’età superiore a quella effettiva di pensionamento, offrendo così assegni più elevati rispetto ai requisiti standard.

Per i lavoratori con carriere contributive brevi, le modifiche del 2025 risultano problematiche. L’aumento dell’assegno sociale a circa 540 euro mensili complica l’accesso ai requisiti minimi necessari per entrambe le modalità di pensionamento. Inoltre, l’incremento dei coefficienti di trasformazione, legato all’aspettativa di vita, riduce il valore degli assegni previdenziali, penalizzando ulteriormente chi si avvicina al sistema pensionistico con contributi limitati.

Un aspetto critico è il peggioramento delle condizioni per accedere alla pensione anticipata contributiva, che richiede un importo minimo della pensione pari a tre volte l’assegno sociale. Per le donne con figli, queste soglie vengono leggermente abbassate, a 2,6 volte l’assegno sociale per chi ha due figli o più, e a 2,8 volte per chi ha un solo figlio. Questa misura cerca di bilanciare le difficoltà economiche delle madri lavoratrici, ma lascia inalterati i problemi per gli altri lavoratori.