Un tema cruciale quello delle pensioni, sin da quando il governo targato Meloni, è salito al potere. Da settembre ad oggi di tempo ne è passato ma i problemi continuano ad esserci, specie se si parla di pensionamenti. In un Paese schiacciato dalla crisi economica e finanziaria, nel calderone dei temi scottanti del governo, c’è anche questo.
Premettendo che siamo in un’epoca storica davvero disastrosa, con tutto quello che la pandemia ci ha lasciato, e con un’inflazione che non conosce battute d’arresto, alla luce di quanto sta accadendo da più di un anno tra Russia e Ucraina e ora anche in Israele, capiamo bene quanto delicatissimo sia il tema pensioni.
C’è chi commette l’errore di ritenere che coloro che questo agognato traguardo lo abbiano raggiunto, siano quasi dei miracolati, dal momento che sempre più persone non conosceranno nemmeno cosa significhi arrivare a percepirlo. Guardando oltre il proprio sguardo, invece, ci accorgeremmo che così non è.
Non è tutto oro quel che luccica, dal momento che i pensionati sono tra le categorie maggiormente colpite dalla crisi e faticano o non arrivano a fine mese, col senso di frusteazione, rabbia, impotenza, solitudine che ne conseguono, sentendosi abbandonati da chi avrebbe dovuto tutelarli, ovvero dalle istituzioni.
Proprio sul tema pensioni, è appena arrivato l’annuncio del MEF, acronimo di Ministero dell’Economia e delle Finanze, in cui viene tirata in ballo la quota 104. Vediamo cosa sta accadendo nella seconda pagina del nostro articolo.