Adriano Pappalardo, in una lunga intervista, con il suo solito modo di fare sempre schietto, ha descritto il suo primo incontro con Lucio Battisti, avvenuto 1970. Bastò una semplice canzone, Yesterday, che non cantò nemmeno per intero, per convincere il grande Battisti del suo talento. Battisti insistette affinché Pappalardo rimanesse con il suo nome e cognome mentre Mogol lo avrebbe voluto sul palco con il nome d’arte Adrian Peppart.
Al Corriere della Sera, Adriano Pappalardo ha rilasciato una lunga intervista a tutto tondo, con tanti aspetti inediti della sua vita. Difatti ha dichiarato: «Quando dissi a mio padre Giuseppe, elettricista, che volevo cantare, rispose: “Mi prenderà in giro tutto il paese”. Facevo il liceo classico con la media del sei, a parte 4 in condotta e 8 in greco. Al terzo anno smisi di andarci…»
Il primo successo è arrivato nel 1972 al Festivalbar con È ancora giorno di Mogol-Battisti, brano che si piazzò secondo in hit parade, subito dopo I giardini di marzo di Lucio Battisti. Un rapporto d’amicizia davvero stupendo il loro, al punto che il cantante racconta: «Andavamo a fare surf a Bracciano, lui era bravo, ma restava sempre vicino alla riva. Un giorno gli proposi di arrivare ad Anguillara. “Sei matto?” Aveva paura che cadessi e affogassi. Ce l’abbiamo fatta. E non l’ho mai visto così felice».
Un’amicizia incredibile, quella tra Pappalardo e Battisti, terminata per via della sua dipartita. Ma quali sono gli amici di Adriano oggi? Uno è Antonello Venditti, l’altro Renato Zero. Riguardo a come ha avuto inizio il loro forte legame d’amicizia, Pappalardo ce lo spiega in modo ironico: «A una presentazione per la stampa arrivò questo tizio vestito di pizzo, lo guardavano tutti ridendo. Mi si avvicinò al trucco. “Ciao, mi chiamo Re- nato, sono un tuo ammiratore facciamo una foto insieme?”. Da allora diventammo amici». Riguardo il suo più grande successo, Ricominciamo, rivela ai lettori che è un successo nato dalla rabbia. «Era il 1979, venivo da quattro anni di insuccessi, non mi voleva più nessuno. C’era questa musica. Luigi Albertelli mi chiese: “Cosa vorresti dire?”. “Vorrei aprire una finestra e mandare tutti affan…o”». Detto fatto… «Ho venduto 5 milioni di copie.
Poi arriva la confessione clamorosa, quella forte, quella che nessuno si sarebbe mai aspettato. Quando gli chiedono se la tv sia un capitolo chiuso per lui, Pappalardo, senza giri di parole, tuona: «Non mi piace più, ci sono solo reality e altre putt…e» Epica, virale ma controproducente la sua litigata con Antonio Zequila a “Domenica In. Riguardo a quel litigio in tv, l’artista ha dichiarato: «Fu colpa sua, urlò che voleva tagliarmi la gola. E di Mara Venier, che lo lasciò fare per il 25 per cento di share. Io ho avuto il meglio, con Baudo e la Carrà. Faccio solo quello che mi va. Ma ai miei concerti è pieno di ragazzini».