Quasi per 8 anni papa, poi, nel 2013, la decisione di abdicare al soglio pontificio. Quella di Joseph Ratzinger, pontefice con il nome di Benedetto XVI, è stata una scelta forte, che ha innescato un fortissimo clamore mediatico.
Considerato uno dei più illustri intellettuali e teologi dell’ultimo secolo, Joseph Ratzinger è stato Papa per quasi otto anni con il nome di Benedetto XVI. Nel 2013 ha deciso di abdicare al soglio pontificio. Una scelta presa, all’epoca dei fatti, in modo molto sofferto ma consapevole dei propri limiti, legati al suo stato precario di salute che non gli avrebbe permesso di adempiere al meglio i suoi impegni.
Nonostante le critiche legate al suo gesto, in quel giorno di febbraio del 2013, alle 11:00 del mattino, con i cardinali presenti a Roma riuniti in Concistoro per procedere alla canonizzazione dei martiri d’Otranto, si evince chi e cosa per davvero abbia rappresentato papa Ratzinger.
Un pontefice molto più moderno di quanto si pensi, consapevole che la sua età avanzata era d’intralcio. Non dunque, un suo tentativo di rifilarsi dai problemi della Chiesa in quel frangente; un profondo conoscitore della Bibbia, della teologia, in grado di fare sintesi illuminanti sui principali temi dottrinali spirituali; un papa che si è aperto al dialogo con gli anglicani, con gli ebrei, che ha ripreso i rapporti con i sacerdoti della comunità San Pio X, che ha combattuto aspramente contro temi scomodi, come quello della pedofilia tra gli ecclesiastici, richiamando la chiesa alla conversione, alla preghiera, alla penitenza e alla purificazione.
E’ per questo che oggi, 5 gennaio, i suoi funerali sembrano, come in molti hanno fatto notare, quelli di un papa in carica, per l’enorme affluenza di gente, tra pellegrini, teste coronate, religiosi, giornalisti e un immane dispiego di forze per garantire la sicurezza lungo tutta la giornata odierna.