Il 28enne Gaetano Maranzano, fermato dai carabinieri, avrebbe ammesso il delitto e stando al suo racconto, che sarebbe ancora da verificare, Paolo Taormina mesi prima aveva importunato la sua donna. A casa aveva una calibro 9 illegalmente detenuta.
L’incontro sarebbe avvenuto casualmente tra i due sabato notte. Paolo Taormina era uscito dal locale perché un gruppo di ragazzi stava litigando , cercando di smorzare i toni e le mani . E’ stato in quel frangente che Maranzano l’avrebbe riconosciuto e gli avrebbe tolto la vita.
Gli investigatori hanno parlato di un colpo alla testa, mentre la madre di Paolo ha raccontato di aver visto una piccola arma. Dai primi accertamenti, sulla salma di Paolo non ci sarebbe il foro di uscita, e al momento non si sa se sia stato colpito da un oggetto contundente come un coltello o un martelletto rompighiaccio. E’ troppo presto per sbilanciarsi, in quanto solo al termine dell’autopsia, che si svolgerà presso l’ istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo,potremo capire cosa ha comportato il trapasso del giovane.
La madre di Taormina, Fabiola Galioto, si è lasciata andare, straziata, in una valle di lacrime di disperazione, ad un forte sfogo, dicendo: “Ma come si fa? Qual è la motivazione. Mi hanno rovinato vita. Come si fa a colpire in testa a un ragazzo? Come faccio a vivere ora? Mi avete tolto la speranza”.
Paolo Taormina era tornato qualche mese fa dagli Stati Uniti dove aveva studiato e tutti lo descrivono come un ragazzo educato e buono, un lavoratore. Gaetano Maranzano, il suo killer, è figlio di un pregiudicato condannato per tentato delitto, avrebbe precedenti per rissa e stupefacenti.