Paolo si è tolto la vita a 14 anni perché bullizzato. Il gesto sconvolgente di una maestra (2 / 2)

Paolo si sarebbe tolto la vita per via del   rapporto difficile con compagni e docenti . In queste ore così strazianti, la famiglia  ha trovato il coraggio di raccontare alla stampa cosa è accaduto nelle ore precedenti la scomparsa del 14enne.

Il padre Giuseppe ha dichiarato: «Quella stessa sera avevamo cenato insieme. Paolo poi è andato in camera sua, ha chattato con la sorella, preparato lo zaino e scritto cosa avrebbe dovuto portare sul diario. Non era triste», aggiungendo:  «Da un po’ di tempo ripeteva: “Che palle, devo tornare a scuola”.

Che dietro il gesto estremo si celi proprio un malessere legato al dover ritornare a scuola, ad essere destinatario di atti  tremendi  perpetrati  nei suoi confronti( cosa che dovrà essere accertata dagli inquirenti).  La famiglia aveva provveduto a fare denunce e segnalazioni  su quello che  capitava al  figlio nei vari istituti frequentati.

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Il padre ha aggiunto che già in quinta elementare avevano presentato una denuncia ai carabinieri perché era bullizzato, aggiungendo: “Addirittura un bambino si presentò con un coltello in classe dicendo che voleva ammazzarlo, mentre una maestra anziché prendere il controllo della situazione, incitava gli alunni dicendo: “rissa, rissa”. Questa denuncia è stata poi archiviata”.

Alle medie le cose non sono andate meglio, in quanto  ha avuto  problemi anche lì, al punto che Giuseppe e la moglie avevano chiesto che potesse andare in classe con alcuni amici delle elementari, ma   sarebbe stato isolato. Negli anni seguenti  non è andata meglio in quanto, dice papà Giuseppe:  «Lo prendevano in giro chiamandolo “Nino D’Angelo” e “Paoletta” per il caschetto biondo, perché prima portava i capelli molto lunghi». Perché Paolo si è tolto la vita? Cosa si cela dietro la sua scomparsa improvvisa?