Paolo deceduto a 14 anni, la mamma: "Ho una chat con un’insegnante che fa spavento" (2 / 2)

Durante i funerali di Paolo Mendico, il 15enne che si è tolto la vita alla vigilia del rientro a scuola, un solo compagno di classe ha avuto il coraggio di avvicinarsi ai genitori. Andrea, 14 anni, si è presentato davanti a mamma Simonetta e papà Giuseppe, accompagnato dai suoi genitori.

Con le lacrime agli occhi li ha abbracciati e ha sussurrato: “Mi dispiace tanto”. Un gesto che ha commosso la famiglia: “Andrea non è tra quelli che lo trattavano male – ha spiegato il padre – ci ha fatto piacere vederlo lì. Ma gli altri dov’erano?”.

La dirigente scolastica del Pacinotti, Gina Antonetti, ha precisato che tutti gli studenti della classe erano presenti in chiesa insieme al corpo docente, compresi alcuni professori non più in servizio. Tuttavia, nessuno di loro si è avvicinato alla famiglia, e il vuoto lasciato da questo silenzio pesa come un macigno. Intanto, molti ragazzi si chiedono se verranno direttamente accusati di aver bullizzato Paolo, mentre i genitori li accompagnano e li riprendono da scuola con estrema cautela.

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Le indagini della procura minorile e le ispezioni ministeriali stanno cercando di chiarire il contesto in cui il giovane viveva: chat, audio e testimonianze verranno vagliati per ricostruire i rapporti tra Paolo, i compagni e i docenti. Il sindaco di San Cosma e Damiano, Franco Taddeo, racconta di un paese scosso e di studenti spaventati.

“Se fossero stati presi provvedimenti fin dall’inizio, oggi nostro figlio sarebbe ancora qui“, accusa il padre. E la mamma, mostrando messaggi scambiati con un’insegnante, denuncia: “Ho una chat che fa paura”. Al momento i contenuti non sono stati resi pubblici, ma la famiglia chiede giustizia. Sabato sera, il paese intero si stringerà attorno al ricordo di Paolo con una fiaccolata guidata dal vescovo di Gaeta, Monsignor Luigi Vari.