Paolo Crepet non risparmia critiche all’“adolescentizzazione” dei genitori, in particolare delle madri che cercano di imitare i figli sui social, ballando su TikTok o seguendo mode giovanili. Per lo psichiatra, si tratta di un fenomeno emblematico di una società che confonde libertà con superficialità e che mette in secondo piano l’educazione.
“Il ruolo del genitore non è farsi accettare dai figli, ma educarli”, afferma Crepet. Secondo lui, vedere una madre cimentarsi in video virali o tendenze social non è solo imbarazzante, ma anche dannoso per i ragazzi: trasmette il messaggio che l’importante sia piacere agli altri e non assumersi responsabilità.
“L’adolescentizzazione delle mamme è una disgrazia”, sintetizza lo psichiatra. Il problema, spiega Crepet, è radicato in un contesto più ampio di mancanza di autorevolezza e coerenza familiare. “Molti genitori permettono tutto ai figli, poi si indignano se prendono brutti voti. Se un adulto vive ancora economicamente grazie ai genitori, non può imporre regole. Serve un patto chiaro”, osserva.
Secondo lo psichiatra, la libertà concessa senza limiti svuota di significato l’entusiasmo dei giovani. “Da ragazzi, fare qualcosa di nascosto o proibito stimolava passione. Oggi la libertà è scontata, quindi è vuota. I genitori che cercano di essere amici invece di guide amplificano questo vuoto”, aggiunge.
Crepet osserva come questa tendenza delle madri a comportarsi come adolescenti sui social sia solo la punta dell’iceberg di un fenomeno più ampio: la società attuale spinge i giovani a crescere troppo in fretta, senza offrire loro strumenti per capire responsabilità e limiti. Spesso, dice lo psichiatra, si danno ai bambini oggetti e libertà che non sono pronti a gestire.