Quella delle auto pirata è una vera e propria emergenza, posta all’attenzione delle istituzioni. Dopo il caso della povera Cecilia De Astis, investita da una vettura guidata da 4 minorenni rom e purtroppo deceduta, un altro caso sta occupando, in queste ore, la cronaca nazionale.
Su più fronti, la notizia fa discutere, invitando ad una doverosa necessità di dover intervenire per porre un freno ai sinistri legati alle auto pirata, ossia quelli cagionati da conducenti che, invece di prestare soccorso, fuggono, lasciando agonizzante la persona investita sull’asfalto o tra le lamiere dell’abitacolo.
Purtroppo, per un’altra persona, un ragazzo in particolare, non c’è stato niente da fare e mentre, da ogni parte d’Italia, continuano a giungere messaggi di cordoglio, non ci si capacita di come, la mattanza, non si riesca a fermare, nonostante le rigide norme imposte dal Codice della Strada che prevedono nei casi più severi, la reclusione per parecchi anni e sanzioni pesantissime, oltre al ritiro della patente di guida.
Sono le forze dell’ordine ad occuparsi della ricostruzione della dinamica della vicenda che, molto rapidamente, ha raggiunto milioni di italiani, affranti dall’accaduto.
Nel giorno di Ferragosto, tre ragazzi sono stati investiti da un’auto pirata ed è giunta, poco fa, la scoperta sul conducente. Vediamo insieme cosa è emerso, in dettaglio, nella pagina successiva del nostro articolo, sulla base delle ultimissime notizie diramate a mezzo stampa che descrivono l’accaduto.